«No ai navigator? Dispiaciuto, ma sto con De Luca. La politica non insegue consensi, cerca soluzioni»

Nicola Marrazzo
di Roberta Miele

Quello che segue è un articolo di approfondimento pubblicato sul numero di mercoledì 24 luglio del quotidiano digitale disponibile, a pagamento, a partire dall’una di notte. Questo articolo fa parte dei numerosi approfondimenti che Giustizia News24 realizza sul quotidiano digitale, disponibile su abbonamento, e che integra l’informazione gratuita offerta sul sito. I contenuti del quotidiano digitale sono raramente disponibili sul sito che è consultabile gratuitamente. 

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«Da una parte condivido la posizione di De Luca, ma dall’altra penso che bisogna rilanciare la questione lavoro in Campania».
Nicola Marrazzo (Pd), presidente della Commissione regionale Lavoro, Attività Produttive, Turismo, Commercio e Industria, appoggia senza mezzi termini la decisione del presidente della Regione Vincenzo De Luca di non firmare la convenzione con Anpal Servizi per l’assunzione dei 471 vincitori di concorso per navigator. Una decisione, quella di De Luca, che ha scatenato l’ira degli aspiranti navigator che nei giorni scorsi hanno protestato dinanzi la sede della Giunta regionale.

Presidente Marrazzo, la decisione di non firmare la convenzione cade in un momento storico in cui gli spazi occupazionali a tempo indeterminato sono assai ridotti. Non rischia di sembrare incomprensibile la scelta di impedire a delle persone di avere un contratto di lavoro anche se a termine e di potere fare così fronte alle spese familiari?
«Sembra che il presidente De Luca non voglia assumere, ma non è così. Credo ci sia una questione lavoro nel nostro territorio, che non esiste nell’agenda nazionale. Penso sia arrivato il momento di rilanciare la questione occupazione in Campania. De Luca mette al centro una questione fondamentale che è indipendente dalla vicenda navigator. Abbiamo circa 400 crisi nel mondo del lavoro, oltre 3mila precari storici e la necessità di assumere dipendenti dei centri per l’impiego, che versano in condizioni pietose. Vogliamo assumere, stabilizzare ed è per questo che abbiamo chiesto un tavolo nazionale».

Perché i centri per l’impiego sono in difficoltà?
«Carenze di personale, età media elevata. Quota cento ha fatto il resto. Per rimetterli a regime dovremmo assumere 550 persone. Purtroppo, il Governo non ci sblocca i fondi. Lo stesso per i precari. Quando da Roma ci risponderanno con una politica del lavoro seria che permetta la stabilizzazione dei precari (tra cui i forestali)».

Nel frattempo, non sarebbe meglio lasciare che questi 471 vincitori di concorso vengano assunti, seppur a tempo determinato?
«È una questione molto più ampia e e molto più forte. Sulla vicenda navigator potremmo scrivere un libro per le funzionalità della figura, per come è nata, ma non voglio far polemica. A me interessa un percorso che dia un lavoro stabile e a tempo indeterminato per tutti i campani. E se questa è l’occasione per per sederci e risolvere la questione, ringrazio la vicenda navigator. Certo che mi dispiace che 471 giovani non vengano assunti, ma noi vogliamo il lavoro stabile, vero».

Nei giorni scorsi i vincitori del concorso hanno protestato dinanzi alla sede della Giunta a Santa Lucia. Per queste persone un contratto da precario sarebbe un sospiro di sollievo.
«Ho ricevuto una lettera molto bella scritta da una ragazza tra i vincitori del concorso, a cui risponderò a breve. Non posso non condividere le sue riflessioni, ma è arrivato il momento di alzare l’asticella. Bisognerebbe protestare per i navigator, per i lavoratori dei centri per l’impiego. I cartelli andrebbero messi anche contro un Governo nazionale che è particolarmente assente e silente nei confronti della Campania».

Intanto queste persone sono nel limbo: la Regione darà loro risposte a breve termine?
«Penso potrà esserci una riflessione sul tipo di convenzione che si andrà a firmare. Le difficoltà vere riguardano un bando senza dirmi né come lavori, né quali saranno le competenze. Quando faremo una riflessione su questo? La regione farà la sua parte andando a riguardare la convenzione e quant’altro».

Sembra essere in atto un braccio di ferro sulla pelle dei più sfortunati. Non temete che i vostri elettori possano sentirsi traditi?
«La vincitrice di concorso, nella lettera, mi ha scritto di avere sempre votato Pd. È delusa per la nostra presa di posizione ed io la capisco, come potrei non comprendere una persona che attende un lavoro. La sua missiva mi ha toccato, ma penso sia arrivato il momento di puntare più in alto, così come è successo con i lavoratori Jabil ed Auchan. Vivo con profonda amarezza l’esperienza che sto vivendo ai tavoli di crisi, ma bisogna farlo presente al governo che sui temi è assente al di sotto del Garigliano. Un amministratore, poi, non dovrebbe guardare al ritorno politico, ma dovrebbe affrontare e risolvere i problemi in base alla carica istituzionale che ricopre. L’amarezza a me la dà la mancata assunzione dei ragazzi, non il mancato voto».

Quali sono le politiche del lavoro messe in campo dalla Regione?
«Abbiamo messo in campo una serie di attività come Garanzia Giovani, l’apprendistato, tutto ciò che è politica attiva. Stiamo facendo tutto quello che ci è possibile ma abbiamo bisogno che il Governo condivida con noi percorsi e che ci metta le risorse. Stiamo investendo, stiamo utilizzando tutti i fondi europei a disposizione, perché senza una contemporaneità dell’impresa che lavori con noi di occupazione non ne avremo mai. Questo vale anche per il concorsone».

Già, il concorsone. Solo circa duemila posti a fronte dei 10mila annunciati.
«Non guardi i numeri. Nella pubblica amministrazione stiamo effettuando un vero e proprio cambiamento. Abbiamo un personale avanti negli anni, l’idea vera del concorsone è dare la possibilità a chi amministra di prendere in carico persone altamente formate da inserire nella macchina statale, per far sì che questa sia al passo con i tempi. Ma anche qui abbiamo difficoltà. Nell’ultima finanziaria hanno inserito una norma per cui, ad esempio se il comune di Casandrino mette al bando due posti per vigile urbano, in seguito al concorso la graduatoria viene cancellata. Noi avevamo chiesto all’Esecutivo di mantenerla valida per tre anni dopo la prova concorsuale, evitando lo spreco di danaro. Per questo oggi ci ritroviamo a spendere 6 milioni di euro, forse 7. Gli altri concorsi verranno banditi in base alle necessità».

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venerdì, 26 Luglio 2019 - 18:56
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