L’inferno nelle gole del Raganello, inchiesta chiusa: 14 persone verso l’udienza preliminare, 10 le vittime

Il maltempo fa strage in Calabria. Escursionisti sono stati sorpresi dalla piena del torrente Raganello a Civita di Castrovillari, in provincia di Cosenza. (Foto Kontrolab)
di Tina Raucci

Il lavoro degli inquirenti sulla tragedia nelle gole del Raganello è ad un passo decisivo: la procura di Castrovillari ha chiuso l’inchiesta e ha disposto la notifica del relativo avviso alle persone ritenute responsabili della morte di dieci persone avvenuta il 20 agosto dello scorso anno. Sono 14 i destinatari dell’atto: tra esse vi sono titolari di agenzie e guide turistiche, nonché Alessandro Tocci, sindaco di Civita, Antonio Cersosimo, primo cittadino di San Lorenzo Bellizzi e Antonio Carlomagno, di Cerchiara di Calabria.

I reati contestati a vario titolo sono di omicidio colposo, inondazione, lesioni colpose, omissione in atti d’ufficio ed esercizio abusivo della professione. In particolare ai sindaci viene contestato di aver ignorato l’allerta gialla diramata per quel giorno dalla protezione civile. Dalle indagini è inoltre emerso che sulla tragedia avrebbe inciso anche la mancata adozione dei regolamenti di accesso alle gole, oltre che il mancato aggiornamento dei piani d’emergenza e l’imprudenza dei soggetti coinvolti. L’attività degli inquirenti si è anche concentrata su un messaggio inviato da Antonio De Rasis, volontario 32enne che precedentemente aveva prestato soccorso a Rigopiano, che scrisse: «Se piove torno indietro, sono con 16 persone e soprattutto 4 bambini». Placando i timori della guida, l’organizzatore gli rispose: «Ok, non dovrebbe piovere».

Come riportano le cronache del tempo, la realtà fu totalmente diversa: un violento temporale si abbatté quel 20 agosto su Raganello e vari comuni limitrofi. La pioggia provocò un’onda anomale che, aumentando sempre più di velocità, travolse gli escursionisti presenti all’interno della gola. Le vittime erano originarie di diverse regioni. La Campania pianse i coniugi Carmen Tammaro e Antonio Pietropaolo (di Qualiano), e Maria Immacolata Marrazzo, avvocato di Torre del Greco. Carmen e Antonio fecero da scudo coi loro corpi alle due figlie, Michela e Chiara, che riuscirono a salvarsi. Il marito e i due figli di Immacolata Marrazzo sopravvissero per miracolo.

Quel 20 agosto le gole del Raganello risucchiarono anche un’altra coppia, residente a Roma: Carlo Maurici, writer di talento, e la fidanzata Valentina Venditti, accomunati dalla passione per l’arte e per i viaggi. Tra le vittime anche le pugliesi Myriam Mezzola e Claudia Giampietro, amiche tra loro. Era pugliese anche Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria 43enne (di Cisternino in provincia di Brindisi). Di origini lombarde era invece Paola Romagnoli, 55enne bergamasca ma residente in Francia con il marito olandese: era ricercatrice universitaria.

Non figurano, invece, tra i destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, e il dirigente dell’ufficio Biodiversità dei Carabinieri Forestali Gaetano Gorpia, raggiunti da avviso di garanzia all’epoca dei fatti.

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martedì, 30 Luglio 2019 - 16:58
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