Sospinti dalla necessità di recuperare credibilità agli occhi della popolazione dopo lo scandalo sulle nomine dei capi di alcuni uffici di procura e soprattutto di mostrare alla politica la capacità di reagire da soli agli scandali interni, i magistrati italiani fanno proprio lo strumento di comunicazione grillina votato alla trasparenza e lo applicano alle elezioni suppletive del Consiglio superiore della magistratura che si terranno a ottobre: i candidati che si contenderanno i due posti (in rappresentanza dei pm) lasciati liberi dai dimissionari Antonio Lepre e Luigi Spina si presenteranno in diretta streaming.
Il ‘confessionale’ sarà la saletta dell’Associazione nazionale magistrati nel palazzo della Cassazione. Appuntamento per il 15 settembre: l’uno dopo l’altro i candidati illustreranno brevemente la loro storia, esporranno le motivazioni per cui hanno deciso di presentarsi e quindi snoccioleranno il loro programma. Un’iniziativa voluta dall’Associazione nazionale magistrati che mai come in questo momento storico avverte l’urgenza di scrollarsi di dosso l’immagine di una magistratura opaca che l’inchiesta coordinata dalla procura di Perugia ha restituito.
In corsa ci sono 16 candidati. Il più noto, mediatamente parlando, è Nino Di Matteo, il pm del processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, ora in servizio alla procura nazionale antimafia. Ben quattro, invece, sono i magistrati che arrivano da Napoli e Caserta: Filippo Vanorio (della corrente Magistratura democratica), in forza al pool della Direzione distrettuale antimafia che si occupa di Caserta e pm in sede processuale contro Nicola Cosentino; il procuratore aggiunto di Napoli Alessandro Milita, magistrato impegnato nella lotta al clan dei Casalesi e titolare anche dell’inchiesta sul caso di Tiziana Cantone; il pm della Dda di Napoli Francesco De Falco, che si occupa della camorra dell’area occidentale di Napoli e che ha firmato l’inchiesta sulla «paranza dei bambini». Ha presentato la candidatura anche il procuratore aggiunto di Santa Maria Capua Vetere Antonio D’Amato, in forza a Magistratura indipendente.
Le altre candidature vedono in campo il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, che si è occupata che si è occupata dei casi Ruby ter e Dj Fabo; il pm alla Direzione nazionale antimafia Anna Canepa, ex segretario di magistratura democratica ed ex vicepresidente dell’Anm, che rappresentò la pubblica accusa nei processi sui fatti avvenuti nel 2001 nei giorni del G8 di Genova; il capo della procura di Pisa Alessandro Crini, che si è occupato dell’indagine sulla morte del parà Emanuele Scieri, avvenuta 19 anni fa in caserma a Pisa; il sostituto pg di Venezia Paola Cameran; il pubblico ministero di Bari Grazia Errede; Francesco De Tommasi, pm a Milano; Anna Chiara Fasano (pm a Nocera Inferiore); Andrea Laurino (pm ad Ancona); il sostituto pg a Bari Lorenzo Lerario; il pm di Roma Simona Maisto, che si è occupata del caso delle sparizioni di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori (sua la richiesta di archiviazione nel 2016); Gabriele Mazzotta, procuratore aggiunto a Firenze, in passato pg in Cassazione.
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sabato, 7 Settembre 2019 - 17:39
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