Festa del ricordo e della riconescenza dei figli verso i padri. Se dopo ottant’anni di attività la pasta Setaro è un’eccellenza, oplontina e campana, esportata in tutto il mondo il merito è certo, di chi nel lontano 1939, il capostipite Nunziato, volle sfidare la crisi del settore e lanciare un marchio capace, oggi più di ieri, di competere e confrontarsi ad armi pari con la concorrenza. Indipendentemente dalla lingua che questa parli. Perché, sin dall’inizio ha fatto della qualità la sua principale arma. Ma anche dei figli: Vincenzo, Nunzio, Matteo e Catina, che, prima, lo accompagnarono in questa missione, che sembrava impossibile, ma che – col tempo, il loro impegno e la loro abnegazione e l’amore per la pasta – si è via via trasformata in un viaggio sempre più entusiasmante e poi ne raccolsero il testimone.
E adesso – ancora una volta in un pesantissimo momento di crisi dell’economia internazionale – la storia del pastificio Setaro – diventato l’orgoglio e il vanto della Torre Annunziata sana. Quella che lavora, produce e non accetta di piegare la testa al cospetto di una crisi che viene da lontano e di cui non ha colpa – continua. Immerso in un presente, guidata dalla terza generazione di Setaro pastai: Vincenzo, Nunziato e Giovanni (i tre figli di Nunzio), accompagnati dall’affetto e il rispetto delle due cugine: Irene e Teresa (le figlie di Matteo), che non ha alcuna paura di guardare al futuro, avendo sempre come unica stella cometa la qualità del prodotto che continuano a a lavorare con metodi e passione antica, gli ingredienti di sempre, la trafilazione in bronzo e, poi, la lenta prosciugazione. Con la convinzione di avere le carte in regola per continuare a crescere e conquistare nuovi ed ancora più significativi risultati: come il “Premio Accademia della cucina Italiana”, ottenuto nel 1994. «Siamo cresciuti tra i sacchi di semola, respirando l’odore della “pasta” in produzione ed ascoltando la musica dei macchinari in azione, dividendo il nostro tempo, negli anni giovanili, tra la scuola, lo studio e le aree dell’azienda, cercando di carpire i “segreti del fare la pasta” ai nostri parenti» dicono all’unisono i tre fratelli.
E così, per un giorno, quel palazzo del centro storico di Torre Annunziata, che – ad ammirarne la facciata esterna dà la sensazione che il tempo si sia fermato – da 80 anni ospita il Pastificio Setaro è magicamente diventato una chiesa per ricordare e onorare i fondatori ed un ristorante a cinque stelle per festeggiare i “conducator” di oggi e, naturalmente, i lavoratori di ieri e di oggi che hanno consentito che il sogno del 1939, diventasse la realtà di oggi e rappresentasse la premessa dei successi di domani. Per il lavoro e per la città.
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domenica, 8 Settembre 2019 - 18:58
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