Se a livello nazionale, la conta dei politici che hanno deciso di seguire Matteo Renzi fuori dal Pd è più o meno conclusa (al netto di qualche indeciso, come il deputato abruzzese Camillo D’Alessandro), a livello locale il quadro è più incerto che mai. E non poteva essere altrimenti. Con l’avvicinarsi degli appuntamenti elettorali imminenti (sia a livello regionale che comunale), a nessun attuale esponente del Pd che accarezzi il sogno renziano – a maggior ragione se attualmente in forza di maggioranza – conviene sbilanciarsi senza prima avere fatto i propri conti. Abbracciare la fede di una creatura politica di cui si ignora persino il nome, rischia di esporre tanti pubblici amministratori, che aspirano alla riconferma, a un salto nel vuoto.
Non a caso le uniche dichiarazioni di intenti che sono arrivate in maniera ferma sono quelle di chi ha deciso di non cambiare scuderia o sono quelle di chi non ricopre a livello locale incarichi di vertice né potrebbe averne con l’attuale scenario. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha già fatto sapere che resterà nel Pd nonostante la sua lunga amicizia con Renzi. Anzi, proprio in ragione del legame che li unisce, Nardella ha provato fino all’ultimo a convincere Renzi a rimanere coi dem. «Io resto nel Pd, l’ho sempre detto – ha dichiarato Nardella – penso che tutti gli altri debbano riflettere molto perché uniti siamo più forti e divisi siamo più deboli». Resta nel Pd pure il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che su Twitter ha scritto: «Non credo ai partiti personali».
Anche nella giunta comunale di Milano nessuno dei consiglieri dem seguirà Renzi: lo ha comunicato su Facebook il capogruppo Filippo Barberis. «Questo doveva essere il momento della nostra massima compattezza, come democratici, per influenzare positivamente il nuovo governo. Mi spiace ma non riesco proprio a trovare nulla di innovativo nella ennesima scissione del centrosinistra», ha scritto Barberis.
In Calabria, invece, c’è chi è intenzionato a seguire Renzi. Antonio Castorina, capogruppo del Pd in Consiglio comunale a Reggio Calabria e consigliere metropolitano, ha spiegato che «resteremo nel partito da indipendenti». Riferimento regionale dell’area politica di Roberto Giachetti (che ha seguito Renzi), Castorina ha aggiunto: «A livello locale, come annunciato da Renzi, al momento non faremo alcun partito». Gli altri esponenti reggini dell’area renziana Mimmo Battaglia, Demetrio Battaglia e Nicola Irto, stanno invece mantenendo un profilo molto cauto.
Silenzio tombale, o quasi, anche dalla Campania, dove in primavera si vota per il rinnovo del Consiglio regionale, e da Napoli. Ad esporsi sono state per ora le seconde file. Seguirà Matteo Renzi Tommaso Ederoclite, che è stato presidente provinciale del Pd napoletano sino al giorno del commissariamento avvenuto a marzo: «Provo a capire se in questo Paese si possono fare scelte politiche nuove e del tutto inedite. Provo a capire se c’è la possibilità di partecipare politicamente ad un nuovo percorso, senza ripudiare o rinnegare il passato», ha esordito Ederoclite con un post su Facebook nel quale ha annunciato la sua decisione di «seguire questo nuovo progetto lanciato da Matteo Renzi». Nel giugno 2017 Ederoclite fu ispiratore del ‘Comitato 30’ (di cui si sono perse le tracce) insieme a Luciano Crolla e Francesco Nicodemo. Crolla, già responsabile della comunicazione del Pd Campania, si è già schierato con Renzi e su Facebook ha annunciato la sua partecipazione alla Leopolda. Francesco Nicodemo, invece, resta nel Pd, ma era un posizione scontata: ex consulente per la comunicazione di Palazzo Chigi ed ex componente della Segreteria nazionale del Pd, Nicodemo ha separato da tempo la sua strada da quella di Matteo Renzi. Con Matteo Renzi, ovviamente, ci sarà il dirigente medico dell’Azienda Colli Aminei Luigi Ricciardelli. Renziano della prima ora, Ricciardelli è consigliere comunale di Montemarano (comune irpino) nonché coordinatore del ‘Comitato Sapere 2 Napoli’ lanciato lo scorso marzo.
Non si è esposto, invece, alcun sindaco. Ciro Buonajuto, che è un renziano della prima ora, non ha rilasciato alcuna dichiarazione sul suo futuro. C’è da capirlo: è sindaco di Ercolano, eletto in quota Pd e sostenuto da una maggioranza Pd. Schierarsi con Renzi, in questo momento, renderebbe quantomeno singolare la sua posizione di primo cittadino. Diverso, invece, il ragionamento che abbraccia il silenzio dei consiglieri regionali campani pure legati a Renzi. Per il rinnovo del Consiglio regionale si vota in primavera e il rischio è di vedersi tagliati fuori da una riconferma qualora la nuova creatura di Renzi non riuscisse, in un così breve lasso di tempo, a catalizzare i consensi necessari per una rielezione. Il capogruppo regionale del Pd Mario Casillo, legato a Renzi, dovrebbe ascoltare i ‘suoi’ prima di comunicare su che posizione assestarsi. Si guarda con attenzione anche al consigliere regionale Stefano Graziano. Una risposta dovrebbe arrivare anche dall’eurodeputato Giosi Ferrandino, che Renzi ha difeso a spada tratta dalla gogna mediatica quando è scoppiata l’inchiesta sulla ‘Cpl Concordia’ poi risoltasi con un’assoluzione.
Tuttavia è evidente che del fermento c’è. Il consigliere regionale del Pd in Campania Gianluca Daniele, vicino al segretario Nicola Zingaretti, si è detto convinto che sul territorio non si debba rinunciare «all’idea di partito a cui stiamo lavorando» e cioè un Pd «radicato nei valori del centrosinistra». Una sorta di ‘richiamo’ a più miti consigli rivolti agli esponenti locali dei ‘dem’. Chi invece, a Napoli resta nel Pd è sicuramente Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno della segreteria dem. «Il partito democratico è la casa delle culture progressiste, riformiste, liberali, laiche e religiose.Chi se ne va inseguendo la chimera del successo personale, si mette fuori da una grande storia. È già successo ed è così che sarà @pdnetwork», ha scritto su Twitter.
Leggi anche:
– Lascia la compagna ma poi si pente, la stalkerizza e la insegue in caserma: arrestato
– Frode fiscale da 23 milioni di euro nella siderurgia: sequestrati beni per 4,7 milioni
– Test di Medicina, boom di segnalazioni in tutta Italia: candidati ai test con telefonini e documenti falsi, denuncia di Consulcesi
– Prova a riscuotere la pensione del marito morto da 5 cinque anni, 39enne arrestata
– Luigi Di Maio: «Sarà un governo delle cose giuste, la prima grande prova sarà la legge di Bilancio. Noi forza di maggioranza»
– Scrive minacce su Facebook rivolte ai magistrati, 47enne finisce in prigione
– Giustizia, l’idea di riforma Pd-5Stelle: confermato un intervento sull’elezione del Csm, pene più alte per i grandi evasori
– Trovato carbonizzato in Brasile, indagini sulla morte del 41enne di Bolzano Luca Romania
– Il destino del Governo appeso a Rousseau, aperte le votazioni: l’appello di Conte per il sì, in 2 ore hanno votato in 30mila
martedì, 17 Settembre 2019 - 15:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA