Venti anni di carcere per Pasquale Fucito, il ras del Parco Verde di Caivano che ha gestito lo spaccio di droga nell’agglomerato di edilizia popolare divenuto tristemente famoso a livello nazionale per l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo.
E’ la condanna disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli all’esito del processo definitosi con il rito abbreviato. Fucito, secondo le risultanze dell’inchiesta, si sarebbe avvalso per i suoi affari anche della ‘protezione’ del carabiniere di Castello di Cisterna Lazzaro Ciofffi (è in congedo dal giugno 2018), che è attualmente detenuto per questi fatti (ha scelto il rito ordinario e la sua posizione è al vaglio da parte dei giudici del Tribunale di Napoli Nord).
Condannata anche la moglie di Lazzaro Cioffi, Emilia D’Albenzio, accusata – insieme al marito – di avere acquistato, in seguito ad un accordo con il ras Fucito – il ristorante Appia Antica e di averlo poi intestato a una terza persona. Emilia D’Albenzio è stata condannata a sei anni per l’accusa di riciclaggio aggravato dalla matrice camorristica. Il processo si è chiuso complessivamente con 18 condanne: le pene disposte oscillano tra i due anni e i 20 anni di reclusione. (Approfondimenti sulla sentenza e sull’inchiesta saranno disponibili nell’edizione di domani, sabato 21 settembre, del quotidiano digitale disponibile solo su abbonamento)
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venerdì, 20 Settembre 2019 - 17:38
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