Il posto di consigliere al Csm di Paolo Criscuoli (Magistratura indipendente), costretto alle dimissione a causa dello scandalo che in estate ha travolto il Csm e la magistratura, è rimasto vacante. Lunedì 23 settembre il giudice del Tribunale di Vasto Bruno Giangiacomo che sarebbe dovuto subentrare a Criscuolo essendo il primo (e l’unico) dei non eletti ha rinunciato ad entrare nel ‘parlamentino’ delle toghe. Ci saranno elezioni suppletive, dunque, per riempire la casella: le elezioni saranno aperte ai giudici e si terranno tra l’8 e il 9 dicembre. Il voto è stato indetto oggi dal capo dello Stato Sergio Mattarella, che del Csm è presidente.
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Giangiacomo (corrente Area) ha deciso di fare un passo indietro a seguito delle notizie stampa che hanno raccontato come egli sia attualmente sotto procedimento disciplinare. Per quattro anni (dal 2012 al 2016) Giangiacomo ha avuto una relazione con un’avvocatessa di Bologna, la quale è stata condannata per violazione della legge in materia di sostanze stupefacenti. La sentenza, emessa all’esito del processo di primo grado, risale a giugno. Nella storia di droga Giangiacomo non c’entra alcunché e, peraltro, lo ha precisato la stessa avvocatessa. Ma il procedimento disciplinare resta e questo ha creato non poco imbarazzo nei magistrati che si stanno battendo per recuperare agli occhi dell’opinione pubblica quell’immagine specchiata sulla quale si è addensata una nuvola grigia. Nel motivare la sua decisione, Giangiacomo ha affermato di avere agito per «esclusivo senso di responsabilità istituzionale e rispetto nei confronti del Presidente della Repubblica in considerazione della situazione di particolare eccezionalità venutasi a creare all’interno del Csm per fatti contestati in sede disciplinare ad alcuni ex componenti del Csm, del tutto estranei al fatto a me contestato nella stessa sede, che è molto risalente nel tempo e relativo a funzioni pregresse a quelle che oggi esercito». Criscuoli, intanto, torna a Palermo con funzioni di giudice: lo ha deciso questa mattina il plenum del Csm.
Il 6 e il 7 ottobre, invece, si vota per la sostituzione di Antonio Lepre e Luigi Spina, i due consiglieri che erano stati eletti in rappresentanza dei pubblici ministeri e che si sono dimessi perché pure loro toccati dall’inchiesta di Perugia (Spina è anche indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento di Luca Palamara).
I candidati sono in tutto 16 e domenica 15 settembre si sono presentati agli elettori in diretta streaming. Le elezioni suppletive si sono rese necessarie perché nelle elezioni si presentarono 4 candidati pm per altrettanti posti.
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mercoledì, 25 Settembre 2019 - 15:27
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