Un vertice per fare il punto sulla riforma della Giustizia. Ché il mese di settembre sta per terminare e, come aveva promesso il Guardasigilli Alfonso Bonafede, entro il 30 settembre si sarebbe avrebbe avuto un testo definitivo e condiviso sulla riforma giustizia. Nella giornata di oggi, salvo rinvii dell’ultima ora, è previsto un vertice al quale parteciperanno il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e l’ex guardasigilli, Andrea Orlando.
L’attesa è alta, anche perché bisognerà capire in che modo Andrea Orlando e Bonafede siano riusciti a trovare una sintesi soprattutto sui temi che separano Pd e Cinque Stelle. A cominciare dalla ‘riforma’ della modalità di elezione dei membri togati del Csm, che il ministro vuole regolare anche attraverso il sistema del sorteggio, strumento non condiviso dal Pd che si allinea alle posizioni dei magistrati. Bisognerà capire quanto Bonafede è disposto a cedere alle richieste del Pd, considerato che la sua riforma è stato uno dei momenti di grande attrito con la Lega tanto che Matteo Salvini l’aveva definita «acqua».
Il Guardasigilli, anche in una delle interviste rilasciate a Porta a Porta, si era detto aperto a dei ‘correttivi’ purché migliorassero la riforma ma aveva ribadito che il cuore del testo sarebbe rimasto inalterato. L’attesa è alta, anche perché a gennaio rischia di scoppiare la bomba della riforma dello stop alla prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia essa di condanna che di assoluzione) e senza una reale riforma che accorci e limiti i tempi biblici, e ingiusti (per imputati e parti offese), dei processi si rischia di ritrovarsi con processi eterni.
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venerdì, 27 Settembre 2019 - 09:14
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