L’accusa di false fatture per un importo di 160mila euro ha retto: oggi pomeriggio Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori del leader di ‘Italia viva’ Matteo Renzi, sono stati condannati all’esito del processo che si è definito con la modalità del rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. Il giudice per le indagini preliminari Fabio Gugliotta del Tribunale di Firenze ha inflitto a ciascuno dei due imputati un anno e nove mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena. Accolta in toto la richiesta del pubblico ministero Christine von Borries.
Condanna a due anni per l’imprenditore Luigi Dagostino, per il quale il pm aveva chiesto 3 mesi in più. Il giudice Gugliotta inoltre ha condannato gli imputati al pagamento delle spese processuali e all’interdizione da incarichi direttivi nelle società per 6 mesi, all’interdizione dal ricoprire incarichi pubblici per un anno e a far parte di commissione tributarie in perpetuo. Luigi Dagostino deve risarcire la parte civile – Tramor spa – di 190.000 euro e al pagamento delle spese processuali della stessa Tramor per 3.500 euro. Le motivazioni della sentenza saranno disponibili tra 90 giorni.
Il processo riguardava il pagamento di fatture emesse da società dei Renzi nel 2015 – una da 20.000 euro dalla società Party, un’altra da 140.000 euro più Iva dalla Eventi 6 – per consulenze a società riferibili a Dagostino. Le consulenze riguardavano studi per un’attività di ristorazione e per potenziare il flusso di turisti, in particolare orientali, verso l’outlet The Mall nel Valdarno. Ma per l’accusa si trattò di pagamenti per operazioni inesistenti e le fatture, pertanto, erano false. I coniugi Renzi erano imputati della loro emissione, Dagostino dell’utilizzo. Dagostino, interrogato nel processo, ha detto di averle pagate per “sudditanza psicologica” essendo Tiziano Renzi e Laura Bovoli genitori dell’ex premier.
La difesa dei Renzi ha già annunciato ricorso in Appello. «E’ chiaro che la sentenza non incontra la nostra soddisfazione, ma faccio rilevare che il giudice ha applicato il minimo della pena, ritenendo il fatto contestato non grave. Inoltre la sentenza riconosce che non c’e’ nessun profilo di evasione fiscale. E’ un primo passo e siamo certi di dimostrare la piena innocenza nel processo di appello», ha commentato l’avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi. «I nostri assistiti sono molto sereni, molto tranquilli. Noi abbiamo detto quello dovevamo dire, abbiamo presentato una memoria, faremo ricorso in appello», ha aggiunto l’avvocato Lorenzo Pellegrini, difensore di Laura Bovoli, dopo aver informato gli imputati della condanna.
Si dice amareggiato Tiziano Renzi: «Ho il dovere di credere nella giustizia italiana, oggi più che mai. E continuo a farlo anche se con grande amarezza. Perché i fatti sono evidenti: il lavoro che mi viene contestato è stato regolarmente svolto, regolarmente fatturato, regolarmente pagato. Nessuno può negare questo e sono certo che i prossimi gradi di giudizio lo dimostreranno. Nell’attesa presenteremo immediatamente l’appello. Almeno è stato appurato che non c’è un neanche un centesimo di evasione: passerò i prossimi anni nei tribunali ma dimostrerò la totale innocenza».
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lunedì, 7 Ottobre 2019 - 18:16
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