E’ la notte tra il 18 e il 19 luglio del 2014 quando a Ponticelli, in via Aldo Merola, Anna De Luca Bossa resta ferita in un agguato di camorra. Figlia della lady camorra Teresa De Luca Bossa e compagna di Ciro Minichini (che ha diverse condanne per omicidio), Anna De Luca viene colpita a una spalla, a un gomito, sul lato destro del bacino e a entra le gambe. Sette in tutto i proiettili esplosi da una persona che viaggiava in sella a un motorino.
Da allora sono trascorsi poco più di un anno e l’inchiesta su quell’agguato è sfociata in un arresto. Gaetano Carrano, 26 anni, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: il provvedimento gli è stato notificato in prigione, dove Carrano è detenuto per altro reato. Contro di lui ci sono le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia. A Carrano sono contestati i reati di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi con l’aggravante della matrice camorristica per avere agito al fine di agevolare la cosca dei De Micco.
L’agguato teso ad Anna De Luca Bossa – anche lei detenuta e di recente condannata alla pena dell’ergastolo per avere fatto da ‘filatrice’ nell’agguato che il 7 giugno del 2016 costò la vita al boss Raffaele Cepparulo e all’innocente Ciro Colonna – si inserisce nella guerra di camorra scoppiata a Ponticelli nel gennaio 2013, quando i De Micco – con la benedizione dei Cuccaro di Barra – decisero di conquistare il monopolio degli affari illeciti nel quartiere di Ponticelli. Nell’ambito di quello scontro Anna De Luca perse un figlio: Antonio Minichini, 16 anni, rimase ucciso nel gennaio 2013 nel raid, consumatosi nel rione di edilizia popolare Conocal, il cui vero obiettivo era Gennaro Castaldi del clan D’Amico. Minichini, incensurato, fu colpito perché si trovava in compagnia di Castaldi. Da allora i De Luca Bossa, che ancora non erano giunti allo scontro con i De Micco (a opporsi all’ascesa dei ‘Bodo’ furono i D’Amico), giurarono vendetta per la morte di Antonio Minichini.
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mercoledì, 16 Ottobre 2019 - 13:12
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