Un «regalo per gli amici di Barra». E’ con questa espressione che due (presunti) emissari della camorra dell’area est di Napoli avrebbero cercato di imporre il pizzo a una ditta che stava ristrutturando il complesso sportivo Palavesuvio di Ponticelli, a Napoli, nell’ambito dei lavori per le Universiadi 2019, e a due ditte consorziate impegnate nel rifacimento delle coperture e nella rimozione dell’amianto sul cantiere Eav di Ponticelli.
Le indagini, scaturite dalla denuncia dei destinatari delle pretese economiche, hanno portato questa mattina all’arresto di Salvatore Belpasso, di 42 anni, e di Antonio Assante, di 49 anni: i due sono considerati vicini al ‘cartello’ criminale che oggi vede uniti gli Aprea e i De Luca Bossa-Minichini. Entrambi rispondono di tentata estorsione e violenza privata, accuse aggravate dalla matrice camorristiche, per avere chiesto il pizzo sui lavori di ristrutturazione del Palavesuvio: il procuratore della società appaltatrice ha riferito che nel cantiere della società si erano presentate due persone che mediante minacce avevano intimato agli operai di sospendere i lavori al fine di costringere a corrispondere una somma di danaro non quantificata.
Belpasso deve rispondere anche della tentata estorsione per i lavori nel cantiere Eav di Ponticelli. I fatti contestati si sarebbero consumati il 6 e il 7 maggio.
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giovedì, 17 Ottobre 2019 - 11:07
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