Diplomi di Operatore Socio Sanitario ‘facili’ conseguiti presso una scuola professionale che era priva di accreditamento alla Regione Calabria, e questo anche grazie alla complicità di due rappresentati di altrettanti istituti di formazione napoletani che invece erano regolarmente accreditati presso la Regione Campania.
Sono ben 291 i ‘titoli’ finiti sotto la lente di ingrandimento della procura di Castrovillari che ha chiesto, ed ottenuto dal gip, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone. Il provvedimento restrittivo ha interessato quattro imprenditori operanti nel settore degli istituti di formazione professionale, due residenti nell’hinterland cosentino e due nel Napoletano, e due dipendenti dell’Asp di Cosenza. I carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli stanno anche eseguito un sequestro preventivo a carico degli stessi indagati. Il giro d’affari sarebbe stimato intorno ai 570mila euro.
La scuola di formazione al centro delle indagini è la ‘Sud Europa’, costituita ad Altomonte in provincia di Cosenza. Le indagini hanno accertato che gli allievi pagavano 2mila euro a testa per frequentare corsi teorico-pratici in cui veniva loro offerta una formazione professionale ritenuta inadeguata e lontana dagli standard previsti dalla vigente legislazione. Secondo quanto ricostruito durante le indagini, le lezioni di teoria erano raffazzonate: la parvenza di serietà era data solo dal fatto che esse, inizialmente, avvenivano all’interno di locali del Capt (ex ospedale) di Trebisacce (Cosenza), dove lavorano tuttora due degli arrestati. Anche il tirocinio non veniva svolto. Eppure sulla carta risultava che la ‘pratica’ era stata svolta, questo grazie ai rappresentanti degli istituti di formazione napoletani Sa.Dra. e Check up Formazione: questi due enti inserivano gli allievi negli elenchi dei propri corsi di Oss e Osss, facendo così risultare che essi avessero frequentato le lezioni teoriche e i prescritti periodi di tirocinio presso le Case di Cura Villa Angela di Napoli e Ios Meluccio di Pomigliano D’Arco (Napoli). In realtà però gli allievi non avrebbero mai frequentato questi corsi.
Per consentire agli allievi di potere superare i test finali, le cui prove si sono svolte a Napoli dinanzi alla commissione ufficiale della Regione Campania (ignara del reale percorso formativo dei corsisti), i ‘preparatori’ fornivano anticipatamente le domande dei test.
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mercoledì, 23 Ottobre 2019 - 14:22
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