Che il locale “I Giardini di Tasso” di Sorrento dopo la chiusura serale diventasse altro da un ristorante, con festini a base di alcol e cocaina, è stato chiaro sin da quando sono iniziate le indagini su uno stupro denunciato da una ragazza di Piano di Sorrento. E ieri mattina lo scenario è stato confermato da una giovane di Roma chiamata a deporre dinanzi ai giudici del Tribunale di Torre Annunziata: la teste ha raccontato di avere partecipato a una di quelle serate, finendo con lo svegliarsi in ospedale.
«Avevo bevuto, avvertivo la nausea. Poi ricordo soltanto di essermi svegliata in ospedale», ha spiegato. Pepe è Mario Pepe, il titolare del locale, che è imputato nel processo insieme alla 23enne Chiara Esposito: i due sono accusati di avere drogato con il Ghb, la cosiddetta ‘droga dello stupro’, una 21enne di Piano di Sorrento, della quale poi Pepe è accusato di avere abusato. Una storia, quella oggetto di contestazione, che ricalca il racconto della giovane romana: a lei gli investigatori sono risaliti durante le indagini e, quando la ragazza ha scoperto dell’inchiesta e delle accuse contro Pepe ed Esposito, non ha esitato a raccontare la sua storia. Una storia ribadita ieri in Tribunale davanti al collegio presieduto da Riccardo Sena. E’ l’ottobre del 2016 quando trascorre una serata nel locale di Pepe e qui sniffa anche cocaina. Da quel momento il buio. La giovane si risveglia la mattina dopo in ospedale senza sapere come e perché.
Dopo la ragazza ha deposto la dottoressa Borriello che ha effettuato gli esami tossicologici sulla 21enne di Piano di Sorrento che ha sporto denuncia. Ma i test non hanno potuto restituire certezze sull’uso della droga dello stupro. Il Ghb è un acido grasso di natura presente nell’organismo, che solo se presente nel corpo in un quantitativo di «almeno tre volte rispetto al livello basale viene considerato prova significativa». Invece nel caso in esame la presenza di Ghb ha avuto «solo un piccolo incremento cronologicamente sovrapponibile ai fatti ma non del livello di tre volte», ha spiegato la dottoressa. Dunque la somministrazione della sostanza non è certa. Sul punto, saranno sentiti anche i consulenti di parte. Al contrario, è sicura l’assunzione di cocaina.
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sabato, 26 Ottobre 2019 - 13:50
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