Notte di festa per la Lega e per il centrodestra unito. Notte amara per il Pd ma soprattutto per il Movimento Cinque Stelle. Dopo 50 anni di governo ‘rosso’, la Regione Umbria passa al centrodestra. E’ la senatrice leghista Donatella Tesei il nuovo governatore. Alle 00.32 lo scrutinio è ancora in corso ma il vantaggio di Donatella Tesei è schiacciante: 58,3% contro il 37,5% del rivale Vincenzo Bianconi, il candidato civico sul quale Movimento Cinque Stelle e Partito democratico avevano deciso di cementare la loro alleanza, trasferendo per la prima volta a livello territoriale l’accordo di necessità che i due partiti avevano raggiunto ad agosto per scongiurare il ritorno al voto per le Politiche e l’eventuale vittoria di Salvini che sembrava scontata.
Salvini, ovviamente, esulta: da settimane andava ripetendo che i giallorossi avrebbero subito una «batosta che ricorderanno per i prossimi 50 anni», e adesso le urne gli danno ragione. «E’ una giornata straordinaria. Una vittoria clamorosa e bella. Questa è la dimostrazione che gli italiani non amano il voltafaccia», dice Salvini. Che per festeggiare ha ben due motivi: non solo il centrodestra ha schiacciato i giallorossi, ma in base a queste proiezioni – che non sono definitive – la Lega in Umbria è il primo partito (37,2% alle 00.36). Festeggia anche Fratelli d’Italia che, supera la soglia del 10% piazzandosi terzo dietro a Salvini e al Pd che agguanta il 21%. Un risultato personale, quello del Pd, migliore di quello sperato: ad aprile il partito era stato travolto da un’inchiesta sulla sanità sfociata anche in arresti che hanno colpito i ‘dem’ e che hanno determinato anzitempo lo scioglimento del consiglio regionale. Con queste premesse era lecito aspettarsi un tracollo personale, che invece non c’è stato.
Chi, invece, si è schiantato è il Movimento Cinque Stelle, che proprio in Umbria aveva portato avanti una serrata opposizione al Pd, tanto che nel 2016 furono i grillini a presentare la denuncia dalla quale è scaturita l’inchiesta abbattutasi sulla giunta uscente. La scelta di campo dei grillini di allearsi all’ex nemico non ha pagato: il Movimento scivola all’7,6%. Peggio dei Cinque Stelle fa solo Forza Italia, ormai in piena crisi di identità: il partito di Silvio Berlusconi è fermo sul 5% alle 00.36.
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lunedì, 28 Ottobre 2019 - 00:49
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