Doppia mazzata per l’ex giudice Saguto: confermata la sanzione della radiazione, nuovo procedimento dinanzi al Csm

L'ex giudice di Palermo Silvana Saguto

Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo travolta dallo scandalo emerso nel 2015 e accusata di «aver usato la qualità di magistrato per conseguire vantaggi ingiusti», resta fuori dalla magistratura. Le Sezioni unite civili della Cassazione hanno confermato la sanzione disciplinare della rimozione dall’ordine giudiziario comminata nel 2018 dal Consiglio superiore della magistratura.

Silvana Saguto aveva impugnato la decisione del Csm. Saguto contestava tra l’altro la violazione del suo diritto di difesa, poiché non avendo potuto recarsi a palazzo dei Marescialli a Roma per l’udienza disciplinare era stato disposto il video-collegamento e non il rinvio. E che non fosse stata disposta la sospensione del procedimento disciplinare in attesa dell’esito del processo penale in corso a Caltanissetta. Due obiezioni respinte dalla Cassazione, perché non vi era «assoluta impossibilità a comparire» e perché «la pendenza di un processo penale relativo agli stessi fatti non determina la necessaria sospensione del procedimento disciplinare», visto che «i criteri di accertamento della responsabilità sono diversi».

Le Sezioni unite cili della Cassazione hanno, contestualmente, accolto in parte il ricorso che era stato presentato dal ministero della Giustizia contro l’«assoluzione» di una serie di contestazioni disciplinari. L’accoglimento delle doglianze del ministero implica che Silvana Saguto dovrà tornare nuovamente alla sezione disciplinare del Csm.

La bufera su Silvana Saguto si è abbattuta nel 2015, con l’inchiesta sulla gestione dei beni confiscati alla mafia e le nomine di amministratori giudiziari. Secondo l’impostazione accusatoria, Silvana Saguto avrebbe gestito come fosse ‘cosa sua’ la sezione simbolo della lotta ai clan. Secondo l’accusa avrebbe favorito anche familiari e amici, creando un vero e proprio ‘cerchio magico’ (composto da amministratori giudiziari, professionisti, altri magistrati e parenti) mantenuto dalla “robba” sottratta ai boss di Cosa nostra. Silvana Saguto è accusata di corruzione.

Lo scorso 12 luglio, invece, Silvana Saguto è stata assolta, con la formula perché il fatto non sussiste, dall’accusa di abuso di ufficio. La sentenza è stata emessa La sentenza è stata emessa dal tribunale di Caltanissetta presieduta da Francesco D’Arrigo. Il pm per l’imputata aveva chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi. In questo processo Silvana Saguto era accusata, in qualità di presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, di avere avere nominato un coadiutore giudiziario in aggiunta ad un amministratore giudiziario nella gestione del complesso Torre Artale di Trabia.

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martedì, 29 Ottobre 2019 - 16:32
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