Con una mossa a sorpresa il boss Lello Amato, alla guida degli Amato-Pagano, provoca il rinvio della sentenza al processo di secondo grado che lo vede imputato unico per il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, l’agguato del 28 ottobre del 2004 che innescò la prima guerra di camorra tra i Di Lauro, riunitisi attorno al nuovo capo Cosimo Di Lauro, e l’ala scissionista guidata dagli Amato-Pagano.
Collegato in video-conferenza dal carcere di Sassari dove è detenuto in regime di 41bis, Lello Amato ha chiesto di rendere una dichiarazione spontanea con la quale ha annunciato che invierà «una lettera alla Corte per spiegare i fatti». Nulla di più. La dichiarazione ha spinto i giudici della quinta sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli a disporre un rinvio dell’udienza, facendo così slittare la sentenza che era attesa per oggi. Per il duplice omicidio Montanino-Salierno Lello Amato è stato condannato in primo grado all’ergastolo: la sentenza venne emessa nel luglio dello scorso anno dal giudice per le indagini preliminari De Ruggiero del Tribunale di Napoli all’esito del giudizio abbreviato. Questa mattina il sostituto procuratore generale Carmine Esposito ha invocato la conferma della sentenza, ritenendo sussistenti gli elementi (ossia le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia) che indicano Lello Amato come uno dei mandanti del duplice omicidio che si consumò a Secondigliano.
Lello Amato è imputato unico perché la Direzione distrettuale antimafia ha dovuto attendere che la Spagna – laddove il boss venne arrestato nel maggio del 2009 – concedesse l’estensione dell’estradizione per questa contestazione. Un’attesa lunga, lunghissima. Alla fine la Spagna ha accordato l’estradizione ‘senza garanzie’, senza cioè mettere paletti sulla pena da comminare ad Amato. Sino al 2015 in Spagna la pena dell’ergastolo non era contemplata nell’ordinamento giudiziario, salvo poi essere reintrodotta.
Per l’omicidio Montanino-Salierno sono stati già condannati in via definitiva altri esponenti di primo piano del clan Amato-Pagano. La sentenza in Cassazione è stata emessa lo scorso 22 giugno.
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martedì, 29 Ottobre 2019 - 19:46
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