Arriva da Prato la prima sentenza di merito in cui si applica la norma contro il caporalato a degli imprenditori.
Il giudice del Tribunale toscano Francesco Pallini ha condannato per «sfruttamento lavorativo» due imprenditori cinesi, Miao Kedan e la compagna Zhu Honglan, in odine al reato 603 bis del Codice penale. Sinora la norma contro il caporalato riformata nel novembre 2016 non era mai stata applicata a degli imprenditori in una sentenza di merito in Italia.
A far rilevare il primato è la stessa procura di Prato, titolare dell’indagine. E’ la prima volta infatti, viene spiegato, di una condanna per sfruttamento dei lavoratori che colpisce i titolari dell’impresa e non i ‘caporali’, cioè i responsabili di intermediazione illecita. Questa applicazione ha rilevanza giuridica perché sposta in capo ai titolari dell’impresa le responsabilità finora individuate in chi procurava manodopera sottocosto alle aziende.
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lunedì, 4 Novembre 2019 - 18:21
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