«Zara era zero politicamente, voleva fare tutto da solo, e la sua ingratitudine verso Fortunato Zagaria rivela la sua pochezza umana». Usa parole molto dure l’avvocato Giuseppe Stellato nel corso dell’arringa tenuta al processo in cui assiste l’ex sindaco di Casapesenna (Caserta) Fortunato Zagaria, imputato al tribunale di Santa Maria Capua Vetere per violenza privata con l’aggravante mafiosa insieme al boss dei Casalesi Michele Zagaria (sono omonimi ma non parenti); parte offesa, costituitasi parte civile, un altro ex sindaco del paese natale del capoclan, Giovanni Zara, primo cittadino di Casapesenna per meno di un anno a cavallo tra il 2008 e il 2009, quando fu sfiduciato dalla sua stessa maggioranza e dal suo vice-sindaco, appunto Fortunato Zagaria, in quanto, secondo la Dda di Napoli che ha coordinato le indagini e retto l’accusa in giudizio – sostituto Maurizio Giordano – si era messo contro il clan.
Il processo è partito dalla denuncia di Zara contro Fortunato Zagaria, che per questi fatti fu anche arrestato nel 2010 mentre era sindaco per la terza volta; per la Dda Zara fu più volte minacciato dal suo vice-sindaco per la sua aperta politica contro il boss Zagaria, che tra il 2008 e il 2009 era latitante e si nascondeva proprio a Casapesenna. A Fortunato Zagaria, durante il processo, è stato contestato anche il concorso esterno in camorra, perché ritenuto colluso con il boss, così come dichiarato da numerosi ex fedelissimi del capoclan poi divenuti collaboratori di giustizia. «Non si può pensare che Zagaria fosse sindaco del clan – ha proseguito Stellato – in quanto nessun pentito dice per averlo appreso direttamente, ma solo de relato. Fortunato Zagaria ha sempre fatto iniziative anticamorra, mentre Zara solo proclami». Stellato ha poi chiesto l’assoluzione da tutti i capi di imputazione per l’ex primo cittadino. Il pm, nel corso della requisitoria, aveva chiesto 10 anni di carcere.
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mercoledì, 6 Novembre 2019 - 10:27
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