La toppa fa peggio del buco. Sintetizzabile così il tentativo del neo assessore Eleonora De Majo di mettere a tacere le polemiche per le sue dichiarazioni contro Israele proponendo la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, oggetto di una campagna di odio social che ha reso necessario assegnarle una scorta.
La proposta di De Majo è arrivata con una lettera aperta indirizzata al sindaco di Napoli Luigi De Magistris: «Mi sembra il modo migliore per rispondere concretamente alle surreali accuse di antisemitismo che mi sono rivolte in queste ore- scrive- accogliendo una sopravvissuta all’orrore di Auschwitz, dove era stata deportata poco più che tredicenne, come membro della nostra comunità cittadina». Il neo assessore ricorda poi il proprio «impegno contro ogni razzismo», « le discriminazioni etniche, di genere, religiose, di censo, includendo per ovvie ragioni anche il duro contrasto all’antisemitismo».
«Ma- sottolinea- c’è un margine politico per il quale schierarsi contro le politiche sioniste dello Stato di Israele non venga confuso tout court come “odio verso gli ebrei” in quanto tali? Se oggi, proprio mentre state leggendo queste righe, i missili israeliani continuano a colpire la prigione a cielo aperto di Gaza, provocando morti, feriti, traumi psicologici fra la popolazione civile, in un quadro di evidente sproporzione fra le forze in campo, possiamo denunciarlo senza che l’antisemitismo diventi la foglia di fico dietro la quale nascondere l’aggressione sistematica verso i palestinesi e la violazione del diritto internazionale?». «Nessuno pensi perciò di intimidirmi» conclude riferendosi agli attacchi ricevuti nei giorni scorsi per le proprie posizioni.
All’invito ha risposto la diretta interessata. Liliana Segre ha gentilmente rispedito al mittente con poche ma decise parole: «La cittadinanza onoraria non è un fatto passeggero se si può prestare a strumentalizzazioni- ha scritto- E’ un riconoscimento profondo, un abbraccio ideale tra la città stessa, in questo caso pluridecorata, e chi la riceve. Mi verrebbe da mutuare una vecchia battuta, ci sono cittadinanze che si contano e cittadinanza che si pesano. Napoli è la prima tra le grandi città che ha dato il via all’insurrezione. La storia prima di tutto, una storia di resistenza».
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venerdì, 15 Novembre 2019 - 09:50
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