Processo breve, proposta di legge di Fi: durata massima di 6 anni, deroghe per i casi complessi e sanzioni per i magistrati

Enrico Costa
Il deputato di Azione Enrico Costa

Nell’attesa che Movimento Cinque Stelle, Pd e Italia Viva trovino un punto di incontro sulla tanto annunciata, ma mai partorita, riforma ‘epocale’ della giustizia che dovrebbe ridurre i tempi dei processi, Forza Italia entra a gamba tesa nel braccio di ferro e mette sul tavolo una proposta di legge sul ‘processo breve’ che punta a «facilitare» il compito di una maggioranza che fatica a trovare un compresso. La proposta di legge porta la firma del deputato e responsabile della Giustizia per gli ‘azzurri’ Enrico Costa, che ha annunciato la trasmissione del testo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

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Ma cosa prevede la proposta di Forza Italia? Anzitutto si fissa un limite ai processi: sei anni per arrivare alla chiusura del terzo grado di giudizio, con la possibilità – regolamentata da legge – di sforare questi termini in presenza di cause complesse, come ad esempio un maxi-processo sulla criminalità organizzata o un processo per strage come potrebbe essere quello relativo al crollo del Ponte Morandi.

Il testo, nello specifico, prevede che il primo grado duri al massimo 3 anni; l’Appello durerà 2 anni, mentre la Cassazione un anno soltanto. «Se si sforano i tempi opera la prescrizione processuale, ma si salvaguardano i diritti delle parti civili, che godranno di corsie preferenziali ed accelerate in sede civile», precisa Costa. «Il “processo breve” non opera per i reati più gravi. Per i reati più gravi e nei processi contro i recidivi la prescrizione processuale non si applica – aggiunge Costa – In tali casi il rimedio al protrarsi del processo potrà, quindi, consistere soltanto nell’equo indennizzo».

La deroga alla durata dei processi fissata in sei anni riguarda invece i casi «più complessi e con più imputati»: in tal caso, prevede la proposta di legge, «il giudice potrà prolungare questi termini, con ordinanza motivata». C’è spazio poi anche per sanzioni nei confronti dei magistrati che sforano i tempi: «Procedimento disciplinare per i magistrati che si fanno prescrivere il processo tra le mani e sono responsabili dei ritardi».

L’auspicio di Costa è che la maggioranza inizi a ragionare su questa proposta dal momento che, sottolinea il deputato in maniera polemica, «loro continuano nelle sterili discussioni». «Il Pd, a parole, infatti, propone la prescrizione processuale, ma non ha mai fatto una proposta di legge in merito. Abbiamo pensato di risparmiare loro la fatica e l’abbiamo preparata noi», conclude.

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martedì, 19 Novembre 2019 - 14:24
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