Maria de Marco non può essere presidente del Consiglio di amministrazione dell’Asìa, la società partecipata dal Comune di Napoli e specializzata nella raccolta rifiuti, perché «incompatibile». E’ lo stesso regolamento delle nomine redatto dal Consiglio comunale di Napoli nel 2014, primo mandato di Luigi de Magistris, a sconfessare la scelta del sindaco. A scriverlo sono i rappresentanti delle associazioni riunite in “Insieme per Napoli” che sottolineano diversi aspetti, anche quelli attinenti il curriculum della prescelta, per i quali non potrebbe rivestire il ruolo affidatole due giorni fa.
In base all’articolo 4 lettera h del regolamento del 15 maggio del 2014 del Comune di Napoli, infatti, tra le cause di incompatibilità ed esclusione dalle nomine vi è il fatto che il soggetto ricopra la carica di assessore, consigliere, presidente o consigliere di Municipalità presso il Comune. E Maria de Marco, come è noto, avendo nel 2016 concorso alla carica della Municipalità di Scampia perdendo, oggi ne è consigliere.
Contro la scelta del primo cittadino si richiama poi l’articolo 63 del Testo unico sugli enti locali, ma anche il curriculum della consigliera di Scampia- che ha già causato aspre polemiche all’indomani della scelta- sarebbe ostativo alla nomina. Gli articoli 1 e 3 del regolamento delle nomine infatti richiedono «competenze tecniche, giuridiche ed amministrative adeguate» che, almeno leggendo il curriculum, de Marco non ha. Ha infatti fatto molti lavori, dalla assicuratrice alla venditrice e decoratrice di dolciumi, ha lavorato nel sociale ed è attivissima nella sua Municipalità, ma è diplomata e non ha esperienza né in campo giuridico né tecnico né amministrativo nel settore dei rifiuti, al contrario dei 42 contendenti allo stesso posto, alcuni plurilaureati, altri come Iacotucci e Fortini ex manager di Asìa, altri ancora esperti in materia di ambiente e rifiuti.
La nomina di Maria de Marco, insomma, è una nuova grana per il sindaco De Magistris che prima col rimpasto, poi con questa scelta, tutte dal sapore prettamente politico, ha voluto dare un segnale alla sua maggioranza, ricompattarla, unirla anche in vista delle Regionali, ma alla città ha dato un segnale ben diverso.
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venerdì, 22 Novembre 2019 - 10:02
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