No alla sfiducia: Luigi De Magistris salvato dai tre consiglieri subentrati | Bagarre delle opposizioni e sit in della Lega

De Magistris
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris (foto Kontrolab)

Luigi De Magistris è salvo. Non passa la mozione di sfiducia al primo cittadino di Napoli presentata dalle opposizioni (Pd, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Lega, Fratelli d’Italia e Napoli Popolare). Un esito praticamente scontato, visti i numeri in campo. I sottoscrittori dell’atto di sfiducia, infatti, erano sedici. Servivano ventuno voti, dunque cinque della maggioranza, per mandare a casa il sindaco e qualcuno puntava sui dissidenti. Quelli, per intenderci, protagonisti di un clamoroso audio diffuso da La Repubblica in cui suggerivano una tattica di logoramento politico del primo cittadino. Ma non è accaduto.

La squadra di De Magistris si è presentata compatta in aula: c’erano tutti i consiglieri, compresi quelli che proprio questa mattina durante il Consiglio comunale chiamato a votare anche sulla sfiducia, dovevano subentrare ai neo assessori. La minoranza ha dunque giocato la carta della pregiudiziale, ritenendo che le modalità di svolgimento dell’assemblea, dal punto di vista della surroga, non erano regolari perché i tre consiglieri subentrati non avrebbero potuto rispondere all’appello e votare. E’ accaduto invece il contrario: i neo componenti della maggioranza Elena De Gregorio, Chiara Guida e Sergio Colella hanno votato e la loro presenza nell’aula consiliare di palazzo San Giacomo ha messo  De Magistris al riparo dalla sfiducia.

Si è chiusa così la crisi dell’esecutivo degli arancioni. Una crisi che De Magistris ha sempre negato ma che nei fatti c’era ed era palpabile, tanto da averlo spinto nelle ultime settimane ad un cambio di rotta (lui l’ha definita «rivoluzione copernicana») in giunta facendo entrare nuovi assessori, sacrificando Nino Daniele per Eleonora De Majo di Insurgencia e addirittura facendo entrare in esecutivo una ex grillina ancora vicinissima a Roberto Fico (e firmataria con Matteo Brambilla di un’altra mozione di sfiducia al sindaco nel 2017) ovvero Francesca Menna. De Magistris, insomma, non ha certo lavorato di fioretto per far rientrare nei ranghi la maggioranza, esponendosi anche a molte critiche.

Polemiche da parte della Lega, tra i partiti che hanno sottoscritto la mozione e che questa mattina ha manifestato in piazza Municipio: «Anche questa volta – afferma Simona Sapignoli coordinatrice cittadina del partito di Salvini- il sindaco ha sostenuto una tesi e ne ha perseguita un’altra. Si era impegnato a prendere le distanze formali da chi aveva partecipato alla famosa riunione in cui, consiglieri della sua maggioranza, architettavano di metterlo in difficoltà al fine di ottenere incarichi, mentre, poi, si è avvalso del voto degli stessi per conservare la poltrona. L’importante è che De Magistris sappia che la maggioranza dei cittadini napoletani non sta con lui e che lo considera il peggior sindaco della storia di Napoli. I napoletani vogliono che si dimetta subito».

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venerdì, 22 Novembre 2019 - 15:34
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