Omicidio Mignano, i nuovi arresti grazie ai racconti del boss pentito D’Amico: c’è anche un terzo indagato ma è ricercato

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L'omicidio di Luigi Mignano, ucciso nel rione Villa a San Giovanni a Teduccio (foto Kontrolab)

Li ha identificati uno ad uno mentre le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza scivolavano lentamente dinanzi ai suoi occhi. Non solo: ha raccontato pure ciò che la Direzione distrettuale antimafia di Napoli non aveva ancora accertato in merito ai retroscena dell’agguato costato la vita a Luigi Mignano, cognato del boss Ciro Rinaldi detto ‘Mauè’.

Umberto D’Amico, il boss dell’omonimo clan attivo a San Giovanni a Teduccio e da pochi mesi collaboratore di giustizia, è il ‘regista’ dei due arresti eseguiti stamattina dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sul delitto Mignano, avvenuto davanti a una scuola dell’infanzia al rione Villa. Con i suoi racconti D’Amico non solo ha consentito alla procura di riottenere l’arresto di Giovanni Borrelli, che fu già arrestato nella prima tranche dell’indagine con l’accusa di porto e detenzione illegale di armi ma poi rimesso in libertà dal Tribunale del Riesame per carenza della gravità indiziaria. Ma D’Amico ha anche consentito alla Dda di contestare a Borrelli l’accusa di concorso in omicidio e di estendere l’elenco degli indagati: Giovanni Salomone, pure lui arrestato stamattina, non era infatti stato colpito dalla prima attività investigativa del delitto. Così come non era stato ancora interessato dalle indagini un altro personaggio molto noto negli ambienti criminali, che però risulta allo stato irreperibile.

Ma andiamo con ordine. Sul conto di Borrelli, la procura aveva già raccolto elementi che evidenziassero come l’uomo si fosse prestato a distruggere con un flex la pistola usata per commettere l’agguato e come in casa di Borrelli si fossero riuniti, subito dopo il delitto, le persone coinvolte nell’esecuzione dell’agguato. Gli elementi in questioni erano costituiti da alcune intercettazioni nelle quali si faceva riferimento a un tale ‘Quagliarella’ che gli investigatori ritennero di identificare in Borrelli. Tuttavia secondo il Riesame non vi era prova certa che il ‘Quagliarella’ in questione fosse proprio Giovanni Borrelli, di qui la decisione di annullare la misura per carenza della gravità indiziaria. Adesso a rinforzare il quadro indiziario è arrivato il boss pentito Umberto D’Amico, che ha confermato le conclusioni cui la Dda era già arrivata e ha specificato che Borrelli fosse pienamente consapevole della volontà di ammazzare Mignano. Di qui l’accusa di omicidio contestata a Borrelli. Inoltre D’Amico ha specificato che Borrelli è «capo piazza» a San Giorgio a Cremano e che «fa parte del clan con il ruolo di braccio destro di Umberto Luongo per il quale fa tutto».

Quanto a Giovanni Salomone (cognato del boss Salvatore D’Amico ‘o pirata), Umberto D’Amico lo colloca tra le persone presenti al summit nel corso del quale si deliberò il delitto. «L’arma per commettere il delitto l’abbiamo presa io e Giovanni Salomone. Salomone è anche quello che ha portato il motorino rubato la sera prima. E’ andato da solo a piedi. Poi la mattina preso è andato a riprenderselo. Inoltre Salomone ha deciso l’omicidio con noi», ha spiegato D’Amico. Il boss pentito ha poi indicato chi era Salomone tra le persone immortalate dalle telecamere.

C’è infine la posizione del ricercato, un 36enne già noto alle forze dell’ordine. Anche in questo caso il riconoscimento dell’uomo è avvenuto grazie alle dichiarazioni rese da Umberto D’Amico, che ha consentito agli inquirenti di dare un volto e un nome alla voce che la Dda aveva pure intercettato in casa di Umberto D’Amico. Non solo: visionando le immagini che hanno candidato la ricostruzione del delitto, D’Amico ha indicato nel ricercato la persona che accompagnava Ciro Rosario Terracciano (il killer) nella fase del posizionamento del motorino utile all’agguato. D’Amico infine accusa l’uomo di avere provveduto, insieme ad un altro indagato già arrestato Giovanni Musella, alla distruzione dello scooter.

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lunedì, 25 Novembre 2019 - 18:47
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