Camorra, uccisi e sciolti nell’acido: ergastolo al boss Pagano e 2 dei Lo Russo, sconto di pena per Calzone e 2 pentiti

Il boss Cesare Pagano

Otto condanne per il duplice omicidio di Massimo Frascogna e Ruggiero Lazzaro, due uomini del clan Amato-Pagano spariti la sera del 26 luglio del 2007 dopo essere stati attirati in trappola dai loro stessi ‘compagni’. Il processo di secondo grado istruito a carico di esponenti di spicco degli scissionisti dei Di Lauro si chiude, nella sostanza, con la conferma della responsabilità di tutti gli imputati sentenziata nel 2017 dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli all’esito del processo definitosi con il rito abbreviato. Ma, nella forma, i giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Alaia) hanno operato dei distinguo rispetto al precedente verdetto sul piano dell’entità della pena. Tre imputati hanno beneficiato dello sconto di pena, e per uno di loro il ridimensionamento della condanna ha significato la cancellazione dell’ergastolo.

Ma andiamo con ordine. I giudici hanno confermato la condanna all’ergastolo per il boss Cesare Pagano, indicato come mandante, e per due esponenti del clan Lo Russo, ai quali materialmente fu affidata l’esecuzione dell’agguato, Oscar Pecorelli e Raffaele Perfetto. Confermata la condanna a 20 anni per Mario Dell’Aquila e per Giuseppe Gallo, che si occuparono di procurare le armi e fare sparire i corpi. Lo sconto di pena, invece, ha interessato Rito Calzone, storico affiliato agli Amato-Pagano, al quale in primo grado era stato comminato l’ergastolo: i giudici hanno escluso le aggravanti della premeditazione, dei motivi abietti e la recidiva, e hanno condannato Calzone (difeso dall’avvocato Luigi Senese) a 20 anni di reclusione. Sconto di pena anche per i due collaboratori di giustizia, dai quali è arrivato un contributo importante alla costruzione dell’impianto accusatorio: 13 anni e 4 mesi sono stati inflitti a Biagio Esposito, che sino al luglio del 2010 (quando si pentì), ha fatto parte del direttorio degli Amato-Pagano; 15 anni e 4 mesi per l’ex ras del clan Lo Russo, Antonio Lo Russo.

Frascogna e Ruggiero furono attirati in trappola: ai due venne dato un appuntamento in una sala biliardo nella zona di Miano, e poi furono uccisi. I pentiti hanno raccontato che le vittime furono dapprima sepolte in un terreno alle spalle delle palazzine di via Janfolla a Miano e tre anni dopo vennero fatte sparire nell’acido. A decidere la loro morte fu il boss Cesare Pagano: Frascogna e Ruggiero, impegnate come ‘vedette’ nelle piazze di spaccio gestite dagli scissionisti, erano sospettati di avere picchiato un ragazzo senza motivo. Per la realizzazione dell’agguato, Pagano chiese aiuto ai Lo Russo, coi quali era stato stretto un patto di mutuo soccorso che prevedeva anche lo scambio di sicari.

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mercoledì, 27 Novembre 2019 - 15:59
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