Nuova condanna per il ras Roberto Manganiello, che lo scorso 5 novembre – in occasione del processo per l’omicidio di Ciro Nocerino che lo vede imputato – dichiarò di volersi dissociare dal clan Marino attivo nelle Case Celesti a Secondigliano e di conseguenza dagli Amato-Pagano, il cartello criminale cui i Marino hanno sempre fatto riferimento per l’acquisto di sostanze stupefacenti da smerciare nelle loro ‘piazze’.
Nella giornata di oggi il giudice per le indagini preliminari della 36esima sezione penale del Tribunale di Napoli ha condannato Manganiello a 8 anni di reclusione per l’accusa di traffico di sostanze stupefacenti, a fronte della richiesta di condanna di 12 anni avanzata dal pubblico ministero. Manganiello è stato difeso dagli avvocati Luigi Senese e Maria Pia Anastasio. Il processo si è definito con la modalità del rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena.
Manganiello è attualmente sotto processo dinanzi al giudice per le indagini preliminari Vincenzo Caputo della 24esima sezione penale del Tribunale di Napoli perché accusato dell’omicidio di Ciro Nocerino, avvenuto a Scampia nel 2011. Il pm antimafia Maurizio De Marco ha chiesto la pena dell’ergastolo. Le discussioni della difesa sono fissate per il 31 gennaio. Manganiello ha all’attivo condanne per associazione di stampo mafioso, traffico di droga e una condanna definitiva a 21 anni di reclusione per il duplice omicidio di Fulvio Montanino e Claudio Salierno, agguato – avvenuto nell’ottobre del 2004 – che segnò l’inizio della prima guerra di camorra tra lo zoccolo duro del clan Di Lauro, riunitosi attorno al nuovo capo Cosimo Di Lauro, e l’ala scissionista guidata dagli Amato-Pagano.
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mercoledì, 27 Novembre 2019 - 19:40
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