I soccorsi nell’Albania settentrionale ferita, distrutta e piegata da un terremoto che non sembra dare tregua sono arrivati anche da serbi, kosovari, croati e macedoni. Sono arrivati anche da quei popoli che venti anni fa si sono ritrovati coinvolti nella guerra del Kosovo dalla quale i paesi dei Balcani sono usciti a pezzi. Un piccolo miracolo verificatosi in nome della solidarietà e di cui oggi racconta il Corriere della Sera sul suo sito online in un servizio a firma di Elisabetta Rosaspina, inviata a Thumane, città distrutta insieme a Durazzo.
Il bilancio delle vittime, intanto, continua a salire: i morti sono 42, mentre i feriti sono 700. Sale anche, seppur di poco, il numero delle persone estratte vive dalla macerie: sono 45.
Dall’Italia, intanto, continuano ad arrivare concreti gesti di aiuto agli albanesi: i primi soccorsi sono stati inviati in Albania già nelle ore immediatamente successive al sisma e in queste ore nuovi gruppi di volontari e operatori della Croce Rossa sono partiti dall’Italia verso l’Albania per coadiuvare i soccorsi alla popolazione colpita dal sisma. E’ quanto comunica in una nota la Croce Rossa italiana, spiegando che verso l’Albania è partito anche un team di esperti nella potabilizzazione dell’acqua con 3 mezzi speciali dedicati e una squadra con un camion carico di materiale elettrico e idraulico per il campo base di Durazzo.
E’ anche notizia i oggi che gli ospedali pugliesi si sono detti pronti ad accogliere i feriti nel sisma qualora ce ne fosse bisogno. I posti disponibili sono 150. Ne dà notizia la Regione precisando che attualmente c’è un ferito politraumatizzato alla testa ricoverato nel Policlinico di Bari. L’uomo è arrivato ieri sera a bordo di un elicottero partito da Tirana. Non è stato invece possibile completare il trasporto di un’altra giovane donna politraumatizzata perché le sue condizioni si sono aggravate. Oggi si dovrà procedere a un ulteriore censimento delle strutture ospedaliere disponibili, evidenzia la Regione, anche in seguito al crollo di una parte del Pronto soccorso dell’ospedale di Durazzo, dopo un ulteriore scossa di terremoto.
Anche la Chiesa si è mossa in favore degli albanesi. Papa Francesco ha inviato 100mila euro tramite il Servizio dello Sviluppo umano integrale, il dicastero vaticano da lui costituito. Si tratta di «un primo contributo», informa un bollettino della sala stampa vaticana, «per il soccorso alla popolazione in questa immediata fase di emergenza». «Il Santo Padre – spiega la nota – vuole esprimere in tal modo la sua vicinanza spirituale e il suo paterno sostegno nei confronti delle persone e dei territori colpiti».
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giovedì, 28 Novembre 2019 - 17:43
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