Estorsione per conto del clan D’Amico, eseguiti 3 arresti: un indagato è di Portici, altri 2 già detenuti per il delitto Mignano

Paolo De Mato

Un’altra indagine che colpisce il clan D’Amico, il gruppo di San Giovanni a Teduccio (quartiere della periferia est di Napoli) già al centro dell’inchiesta sull’omicidio di Luigi Mignano avvenuto ad aprile nel rione Villa nei pressi di una scuola dell’infanzia.

Nella giornata di ieri, lunedì 2 dicembre, i carabinieri di Torre del Greco hanno notificato tre ordinanze di custodia cautelare in carcere per il reato di estorsione aggravato dalla matrice camorristica. I militari dell’Arma hanno condotto in prigione il 22enne Paolo De Mato di Portici, mentre hanno notificato in prigione il provvedimento restrittivo che ha interessato il ras Umberto Luongo (braccio destro del boss pentito Umberto D’Amico) e Salvatore Autiero, entrambi già detenuti per il delitto Mignano.

Luigi Mignano, cognato del boss Ciro Rinaldi detto ‘mauè’, è stato ammazzato il 9 aprile scorso. Nel raid rimase ferito anche suo figlio Pasquale. I due stavano portando a scuola il figlio di Pasquale. Le indagini giunsero ad una svolta già agli inizi di maggio con l’arresto di 7 esponenti del clan D’Amico.

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Fondamentali furono le intercettazioni ambientali, le conversazioni captate in casa di Umberto D’Amico. Pochi mesi dopo quegli arresti il ras Umberto D’Amico è passato a collaborare con la giustizia e proprio alle sue dichiarazioni si deve l’ampliamento delle indagini sul delitto, l’iscrizione nel registro degli indagati di altri due nomi e le ordinanze spiccate pochi giorni fa.

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Ieri l’ultima indagine, in ordine di tempo, sul clan D’Amico. Nei prossimi giorni De Mato, Luongo e Autiero compariranno dinanzi al gip per affrontare l’interrogatorio di garanzia.

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martedì, 3 Dicembre 2019 - 11:38
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