Sì ai concorsi nelle scuole. La notizia, attesa da mesi dai precari e da chi vorrebbe lavorare in ambito didattico, è arrivato ieri dopo l’approvazione del decreto legge in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca arrivato ieri alla Camera dei deputati. In particolare, sono state introdotto alcune novità: al concorso straordinario per l’assunzione di 24mila insegnanti possono candidarsi adesso sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale sia coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio. Inoltre, viene inserito il coding tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso. Vengono poi riaperte le graduatorie di terza fascia con proroga fino all’anno scolastico 2022/2023. Oltre al concorso straordinario, verrà poi bandito un concorso ordinario.
Per quanto riguarda le graduatorie per l’insegnamento, è prevista una mobilita’ volontaria per i docenti presenti in quelle di merito degli ultimi concorsi, che potranno cosi’ spostarsi (in coda a chi é già in quella regione) in regioni dove c’è possibilità di essere assunti in tempi più brevi. Le graduatorie di istituto si trasformano in graduatorie provinciali; i soggetti inseriti dovranno comunque indicare un massimo di 20 scuole.
Cancellato l’obbligo di rilevare la presenza di dirigente scolastico e personale Ata con le impronte digitali, saranno inoltre assunti 146 ispettori mentre la procedura di internalizzazione dei servizi di pulizia è stata articolata meglio: per i cosiddetti ex lavoratori socialmente utili, si stabilisce una proroga tecnica di due mesi per consentirne la stabilizzazione.
Il decreto prevede anche un concorso per insegnanti di religione cattolica; la quota riservata al personale in servizio da più di tre anni è del 50%. Grazie a ‘quota q00’ saranno recuperate oltre 9.000 cattedre dai pensionamenti dando più insegnanti stabili al sistema. Sono cattedre che andranno a chi ne aveva diritto: docenti che si trovano nelle graduatorie a esaurimento, vincitori e idonei di concorso.
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mercoledì, 4 Dicembre 2019 - 09:52
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