Un solo ascensore funzionante su quattro, e per di più da ieri fuori uso. Ché improvvisamente uno dei pannelli di acciaio del rivestimento di uno dei quattro ascensori si è staccato e ha colpito un cittadino. Come se non bastasse, a fare il paio con le criticità dell’edilizia giudiziaria, ci pensa anche la carenza di personale amministrativo, che ha costretto il presidente del Tribunale a disporre la chiusura delle udienze entro le 14. E’ rivolta nel Palazzo di Giustizia di Prato.
Con un documento diramato nella giornata di oggi, la Camera penale locale ha proclamato lo stato di agitazione, annunciando di essere pronti all’astensione. «Quanto accaduto ieri – denunciano i penalisti guidati da Gabriele Terranova – testimonia ancora una volta stato di estremo abbandono e degrado in cui versa l’ufficio». Gli avvocati rilevano che tre ascensori non sono funzionanti da mesi e tra questi vi è quello predisposto per le persone disabili. A ciò si aggiunga la decisione del presidente del Tribunale di porre un limite alla trattazione delle udienze per carenza di personale amministrativo.
«Le criticità dei nostri uffici giudiziari si protraggono ormai da anni – si legge nel documento – e sono state più volte denunciate da tutti gli operatori (avvocatura, magistrati e sindacati del personale amministrativo), spesso suscitando anche l’intervento degli esponenti politici cittadini, ma senza trovare adeguata risposta da parte del ministero della Giustizia, cui compete adottare i necessari interventi di sostegno». La legittima richiesta della Camera penale è che venga «urgentemente predisposto un piano di intervento che fornisca precise indicazioni sui tempi e modalità con cui il Governo intende sopperire alle denunciate criticità strutturali ed organiche degli uffici giudiziari».
La denuncia dei penalisti è stata immediata colta dal parlamentare pratese Giorgio Silli del Movimento ‘Cambiamo!’ di Toti, che presenterà un’interrogazione: «Il Tribunale di Prato è ridotto in condizioni non degne di un Paese sviluppato – ha dichiarato – Dopo avere ricevuto il documento degli avvocati, ho deciso di convocare in aula il ministro della Giustizia Bonafede. Vogliamo risposte per un presidio di giustizia che soffre da anni e che si trova ora addirittura a interrompere gran parte della sua residua funzionalità. Siamo stanchi di promesse mancate».
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giovedì, 5 Dicembre 2019 - 18:39
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