A Barletta il concorso per netturbini vinto da un laureato in ingegneria: un caso emblematico del precariato al Sud


Una notizia specchio dei tempi che viviamo. Il concorso per operatori ecologici bandito dal Comune di Barletta è stato vinto da un brillante laureato di 35 anni. Non un laureato qualunque, ma uno che ha conseguito il ‘pezzo di carta’ in ingegneria edile con 110 e lode. Uno che forse, se fossimo in un Paese meritocratico, svetterebbe su ben altra graduatoria.

La notizia, rivelata dai siti locali, dimostra evidentemente che i giovani di oggi, quelli che hanno studiato e si sono formati, non sono per niente ‘choosy’, come anni fa qualcuno ebbe a dire. Basta scorrere l’elenco dei vincitori: i primi nove hanno tutti la laurea. C’è chi l’ha conseguita in Lettere, chi in Economia, chi in Marketing.

La loro mansione, ovviamente se accetteranno il posto, sarà quella di spazzare le strade, occuparsi della manutenzione e contribuire all’efficienza delle differenziata nella cittadina pugliese. Una missione nobile, un mestiere dignitoso ed essenziale, non ci sono dubbi. Ma una riflessione è d’obbligo, alla lettura di questa graduatoria, e riguarda l’inferno del precariato, quello che spinge i giovani, soprattutto al Sud, a riporre in un cassetto non solo i sogni ma anche le ‘solide realtà’ dei loro studi, della loro formazione, del loro futuro.

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venerdì, 6 Dicembre 2019 - 07:42
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