Arrestato l’ex vicesindaco di Cava de’ Tirreni: disposto il carcere per scambio elettorale politico mafioso

L'ex vicesindaco di Cava de' Tirreni

Si aprono le porte del carcere per l’ex vicesindaco di Cava de’ Tirreni Enrico Polichetti. Ieri sera i giudici della Corte di Cassazione hanno spento le speranze di libertà del politico, respingendo il ricorso presentato avverso la decisione del Riesame con la quale era stata confermata la misura cautelare e la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza nei confronti del politico per il reato di scambio elettorale politico mafioso.

La decisione del Riesame si è dunque declinata in un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che stamattina è stata eseguita dalla Direzione investigativa antimafia di Salerno. Si chiude così un braccio di ferro tra la procura e la difesa cominciato il 13 novembre del 2018, quando il gip del Tribunale di Salerno respinse la prima richiesta di arresto avanzata dalla procura. Di qui il ricorso presentato dai pm al Tribunale del Riesame di Salerno, che disse sì alla misura cautelare. Nuovo ricorso, ma stavolta presentato dalla difesa: la Cassazione azzerò la decisione e rimandò tutto ad altra sezione del Riesame. Ma i giudici della Libertà – è novembre scorso – confermano il provvedimento restrittivo, conclusione che ieri sera ha incassato anche il placet di un’altra sezione della Corte Suprema.

Secondo la procura, Polichetti avrebbe ottenuto, grazie al sostegno di esponenti apicali del clan Zullo, un rilevante successo elettorale nelle Comunali del 2015, alle quali si presentò sotto l’insegna del Pd (fino a poco tempo prima aveva fatto parte dell’Udeur): risultò il primo eletto con 650 preferenze. Come contropartita, Polichetti – è la tesi della procura – si sarebbe impegnato per l’affidamento di servizi ad una cooperativa di ex detenuti e per assicurare ad una società vicina al clan Zullo una corsia preferenziale per l’organizzazione della festa della pizza a Cava.

Rispetto alle accuse a lui contestati, Polichetti è attualmente imputato. Lo scorso marzo il gup del Tribunale di Salerno rinviò a giudizio lui ed altre tre persone, tra le quali il ras Dante Zullo.

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mercoledì, 18 Dicembre 2019 - 16:32
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