E’ il magistrato Anna Maria Loreto il successore di Armando Spataro alla guida della procura della Repubblica di Torino. Un passaggio di testimone che resta tutto interno agli uffici giudiziari del capoluogo piemontese: Loreto, sino a poche ore fa, era procuratore aggiunto a Torino, incarico che ha ricoperto per 16 anni. Lo ha deciso nella giornata di oggi il plenum del Consiglio superiore della magistratura che anche in questo caso, come nella votazione per il procuratore di Brescia avvenuta in mattinata, non ha raggiunto l’unanimità.
La nomina di Anna Maria Loreto è stato il risultato di un voto congiunto dei togati di Area e di Autonomia Indipendenza (in tutto 9 consiglieri ai quali si aggiunge l’indipendente Nino Di Matteo), unione che è venuta a mancare invece in occasione della votazione di Brescia dove ‘A&I’ ha lasciato sole le toghe progressiste condannando il loro candidato alla sconfitta. A votare per Loreto anche i laici Alberto Benedetti (Cinque Stelle) e Michele Cerabona (Forza Italia). Complessivamente i voti espressi in favore di Loreto sono stati 12. Sette, invece, le preferenze per l’attuale procuratore di Siena Salvatore Vitello, che contato sull’appoggio di Magistratura Indipendente e di Unicost, che sembrano avere ritrovato un’intesa che, prima dello scandalo delle toghe, Unicost aveva ‘sacrificato’ per fare sponda con ‘Area’. Gli astenuti sono stati quattro: il primo presidente Giovanni Mammone, il pg della Cassazione Giovanni Salvi e i laici Stefano Cavanna (Lega) e Filippo Donati (Cinque Stelle).
Sessantasei anni e da oltre trenta in magistratura, Annamaria Loreto ha coordinato la Direzione distrettuale antimafia di Torino dal marzo del 2016; prima ancora, sempre a Torino, ha coordinato il pool ‘fasce deboli’ che si occupava di violenza sulle donne, bambini e anziani.
Annamaria Loreto va così ad ampliare la rosa, assai ristretta, di donne che guidano un ufficio giudiziario. In Campania vi sono Maria Antonietta Troncone e Annamaria Lucchetta, rispettivamente capo della procura di Santa Maria Capua Vetere e Nola. L’ufficio giudiziari di Siracusa, dall’agoto scorso, è retto da Sabrina Gambino.
Una curiosità che resta sullo sfondo: tra le candidature vi era anche quella del pm romano Luca Palamara (attualmente sospeso dallo stipendio e dalle funzioni), che ha ritirato la domanda agli inizi di giugno dopo essere finito al centro dello scandalo sui tentativi di ingerenza di alcune nomine direttive.
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mercoledì, 18 Dicembre 2019 - 14:32
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