Inizia la stagione dei saldi, ecco le date per ogni Regione: allarme delle associazioni sul rischio di truffe

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Noncuranti dell’abbuffata degli acquisti natalizi, gli italiani sono pronti a spendere di nuovo grazie ai saldi. In tutta italia, infatti, a giorni inizierà la stagione degli sconti, con date di inizio e fine diverse a seconda della Regione. Se infatti quasi tutte le Regioni – Campania compresa – faranno iniziare la stagione dei saldi il 4 gennaio, una eccezione saranno Basilicata, Sicilia e Valle d’Aosta in cui si partirà il 2 gennaio. In alcuni Comuni della provincia autonoma di Trento si inizia molto tardi, il 14 febbraio mentre in quella di Bolzano l’inizio varia a seconda del distretto. La fine della stagione è fissata tra il 3 ed il 4 marzo (dal 15 al 31 marzo in Sicilia e Friuli), il 15 febbraio nel Lazio, il 17 febbraio in Liguria, il 29 febbraio in Piemonte, il 28 febbraio in Veneto, il primo marzo nelle Marche, ed il 4 marzo in sardegna.

Per tutti, questi mesi daranno l’occasione per una caccia all’affare. Ma la truffa è dietro l’angolo. Lo sottoliena, chiedendo ai consumatori di essere particolarmente cauti, la Federconsumatori che traccia anche un vademecum anti-truffa. «Il cartellino deve indicare sia il prezzo ‘ordinario’ che quello scontato, riportando altresì la percentuale di sconto – spiega l’associazione dei consumatori, sottolineando che «lo sconto riportato sul cartellino è quello che l’esercente è tenuto ad applicare quindi, nel caso in cui alla cassa venga chiesto il pagamento di una cifra differente, sarà opportuno farlo presente al negoziante» e «qualora si presentino difficoltà non esitare a rivolgersi alla Polizia Municipale».

Inoltre «la normativa vigente obbliga gli esercizi commerciali a garantire ai clienti il pagamento tramite pos, quindi con carta di credito o bancomat quindi nel caso in cui l’esercente non consenta tale opzione di pagamento, è possibile segnalare l’episodio alla Guardia di Finanza – fa presente Federconsumatori, sconsigliando di fare acquisti nei punti vendita che non espongono entrambi i prezzi (quello pieno e quello scontato) e la percentuale di sconto». E poi «diffidare delle offerte eccessivamente vantaggiose (pari o superiori al 60%), dietro a cui potrebbe nascondersi un tentativo di truffa o un prodotto contraffatto», avverte ancora l’associazione, ricordando anche che i negozi «non sono tenuti per legge a permettere la prova dei capi di abbigliamento prima dell’acquisto così come, in assenza di vizi o difetti, consentire il cambio del prodotto è rimessa alla discrezionalità del commerciante».

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lunedì, 30 Dicembre 2019 - 14:16
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