Prima la minaccia, chiara, di essere pronti ad affossare la riforma della prescrizione votando a favore della proposta di legge del deputato di Fi Enrico Costa. E adesso le aperte critiche al ruolo di ministro degli Esteri che Luigi Di Maio ricopre a seguito della nascita, forzata, del governo giallorosso. Matteo Renzi, che con la sua Italia Viva siede al tavolo della maggioranza, infiamma il già difficile clima di coabitazione tra grillini, dem e renziani. E lo fa con una dichiarazione in materia di politica estera che di fatto delegittima Luigi Di Maio come ministro ma anche leader politico. «La politica estera di un Paese si fa con il lavoro quotidiano, durissimo, non con una photo opportunity», dice Matteo Renzi. Il riferimento agli scatti pubblicati sui social da Luigi Di Maio è chiaro.
Ma vi è di più. Renzi parla dell’attuale politica internazionale. «Le tensioni tra Stati Uniti e Iran sono molto preoccupanti – afferma il leader di Italia Viva – ma personalmente sono molto più preoccupato per l’atteggiamento turco nel Mediterraneo e in Libia». E quindi si dice sconfortato per il ruolo giocato dall’Italia: «Nel progressivo disimpegno americano – continua – e nel clamoroso silenzio europeo, i soggetti che stanno giocando un ruolo decisivo nell’area sono sempre più Russia e Turchia. E la cosa è inquietante soprattutto per il ruolo strategico che il Mediterraneo ha sempre avuto e sempre avrà nella politica italiana- Non solo per l’immigrazione, non solo per il petrolio, non solo per il business: l’Italia spettatrice e non protagonista nel Mediterraneo è una sconfitta per tutti».
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giovedì, 9 Gennaio 2020 - 16:47
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