Bufera sul Csm, strascichi infiniti: chiesto il trasferimento dalla Dna del pm Sirignano, fu intercettato con Palamara

Csm

Sono strascichi infiniti quelli che lo scandalo delle toghe, abbattutosi in primavera sul Csm, si porta dietro a quasi un anno di distanza.

Nella giornata di oggi la prima Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha chiesto al plenum di trasferire d’ufficio, per incompatibilità ambientale, il magistrato napoletano Cesare Sirignano attualmente in forza alla Direzione nazionale antimafia. Tre consiglieri hanno votato a favore del trasferimento (i consiglieri toccati Sebastiano Ardita, di Autonomia & Indipendenza, Giovanni Zaccaro di Area e il laico della Lega Emanuele Basile); il voto contrario è stato espresso dalla consigliera Concetta Grillo di Unicost, mentre si sono astenuti il laico Filippo Donati (Movimento Cinque Stelle) e il togato Antonio D’Amato (di Magistratura indipendente).

La valutazione è stata fatta alla luce di una conversazione, intercettata nell’inchiesta coordinata dalla procura di Perugia, tra Sirignano e il pm romano Luca Palamara (fulcro dell’inchiesta e attualmente sospeso dallo stipendio e dalle funzioni). La parola fine spetta al plenum del Csm, che in ogni caso dovrà fermarsi se fosse lo stesso Sirignano a chiedere di essere destinato ad un’altra sede, cioè il cosiddetto trasferimento in prevenzione.

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lunedì, 13 Gennaio 2020 - 19:03
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