Il 30 marzo si avvicina. E contestualmente cresce la rabbia e il disorientamento dei dipendenti della Whirlpool di Napoli sul loro futuro. L’azienda statunitense è ferma sulle sue posizioni: dismissione del sito oppure dialogo per la cessione del polo di via Argine agli svizzeri di Prs, i soli ad essere interessati a rilevare lo stabilimento ed avviare un progetto di riconversione dell’impianto.
Così stamattina i 450 dipendenti della sede di Ponticelli sono tornati a fare sentire la propria voce, nella speranza che tenendo accesi i riflettori sulla vicenda si riesca a invertire la rotta di una trattativa che sembra destinata a concludersi con la scomparsa dello stabilimento e con la disoccupazione dei suoi addetti. Stamattina gli operai hanno bloccato l’autostrada A3 all’altezza dello svincolo di San Giovanni a Teduccio. «Si torna a far cresce la tensione su una vertenza lavorativa lontana dalle conclusioni», affermano i lavoratori. Pesa lo spettro della cassa integrazione che sta per scadere.
«Non c’è nessuna volontà di garantire un futuro al sito produttivo di Napoli», aggiungono «Non vogliamo assistenzialismo – affermano gli operai – vogliamo il rispetto degli Accordi ministeriali, degli italiani, del lavoro». “Whirlpool” – secondo fonti sindacali – avrebbe comunicato all’ Autorità di Borsa USA, nell’ottobre scorso, la volontà di dismettere il sito di Napoli entro marzo 2020.
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giovedì, 16 Gennaio 2020 - 13:39
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