L’ennesimo vertice di maggioranza sulla giustizia si terrà nella giornata di domani, martedì 21 gennaio alle 17. La riforma del processo penale sarà al centro della discussione, ma prima di ogni cosa si dovrà affrontare il ‘nodo’ della prescrizione che i grillini e il premier Conte ritengono ormai sciolto dopo la proposta del presidente del Consiglio dei ministri di un doppio binario per lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado.
In realtà lo scoglio non sembra affatto superato: Italia Viva ha già chiarito a più riprese di non ritenere in alcun modo soddisfacente il ‘compromesso’ suggerito da Giuseppe Conte e ha sollecitato un intervento ‘migliore’ e serio, minacciando che in caso contrario Italia Viva non darà il suo benestare e, anzi, voterà la proposta di legge Costa (di Fi) quando questa arriverà in Aula (la discussione è prevista per il 27 gennaio, il voto ci sarà il giorno successivo). Diverso, invece, l’atteggiamento di LeU e del Pd.
I primi si sono ritenuti più che soddisfatti del cosiddetto ‘lodo Conte’, mentre i secondi – all’indomani della proposta del premier – si sono lanciati in una serie di dichiarazioni dalle quali emergeva l’intenzione del Pd di abbandonare la battaglia sulla riforma della prescrizione in cambio di una celere riforma del processo penale. La posizione dei ‘dem’ ha innescato anche veementi proteste da parte del mondo dei penalisti. Poi pochi giorni fa la ‘strana’ dichiarazione fatta ad Imola dal segretario del Pd Nicola Zingaretti che ha rimesso al centro la proposta del Pd – che rimodula i termini di sospensione della prescrizione della riforma Orlando – sostenendo di essere pronti a cavalcare se i dem non dovessero ritenersi soddisfatti dal nuovo vertice.
Insomma, il Pd fa un passo avanti e due indietro, confondendo ancora di più le già confuse acque della politica giudiziaria. Riflettori, dunque, tutti puntati sul vertice di domani, dal quale dipendono anche le sorti del voto in Aula, alla Camera, del 27 gennaio. Nell’attesa di questi emendamenti, Forza Italia ha presentato due emendamenti al decreto milleproroghe per ‘sospendere’ fino al 30 giugno 2021 gli effetti della riforma Bonafede sulla prescrizione. «Un’altra opportunità per sottolineare, e possibilmente cancellare, i danni che l’asse Pd-M5s sta apportando al nostro codice penale», ha affermato in una nota Enrico Costa, deputato di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Giustizia del movimento azzurro.
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lunedì, 20 Gennaio 2020 - 17:25
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