Una truffa da un milione di euro ai danni dell’ex calciatore Alessandro Gamberini. Una truffa ordita da due amici fraterni dell’ex difensore, i fratelli Alessio e Filippo Paoli con la complicità di un funzionario di banca. La storia giudiziaria che ha visto Gamberini deporre anche in aula si è conclusa questa mattina con la condanna dei tre imputati. I fratelli Paoli, che erano imprenditori tessili, sono stati condannati a 18 mesi ciascuno, mentre 12 mesi sono stati disposti per il funzionario di banca Stefano Magnani. La sentenza è stata emessa dal giudice Francesca Sordi del Tribunale di Prato.
L’ex difensore che ha giocato in Bologna, Verona, Fiorentina, Napoli, Genoa e Chievo, aveva presentato una denuncia alla guardia di finanza nel 2014 raccontando di esser stato truffato da amici che gli avevano prospettato un investimento nelle loro attività imprenditoriali convincendolo a firmare una fideiussione da un milione di euro. I fatti risalgono al 2011. Successivamente però le ditte tessili dei fratelli Paoli sono fallite e la banca di cui erano clienti ha chiesto di escutere la fideiussione sottoscritta da Gamberini. Tuttavia anche il funzionario che aveva curato la pratica in banca (all’epoca dei fatti lavorava presso la filiale di San Giusto della Banca di credito cooperativo di Vignole), in realtà, secondo il giudice Sordi, si era prestato alla truffa.
Durante il processo Gamberini aveva raccontato la sua storia e la sua delusione per il tradimento subito: «Erano amici, erano come una seconda famiglia per me e non volevo credere che mi avessero fatto del male. E’ vero, non ho letto le carte che stavo firmando ma mi fidavo dei miei amici e di conseguenza del funzionario della banca che era persona di loro fiducia. Ci ho rimesso tanti soldi, più di un milione, ed è stata una vicenda che mi ha buttato a terra e per la vergogna non avevo il coraggio di parlarne con nessuno».
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martedì, 28 Gennaio 2020 - 15:05
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