Il Tar del Lazio ha annullato la nomina del magistrato Monica Amirante a presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno. A rendere nota la decisione sono gli avvocati Claudia Piscione e Benedetta Leone, legali di un altro magistrato candidato a quella posizione, Margherita di Giglio, che ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo.
Secondo i giudici «l’operato del Csm si è tradotto in una errata applicazione dei parametri attitudinali individuati dal ‘Testo Unico’ tale da inficiare l’intero percorso logico-giuridico seguito nella comparazione dei profili curriculari delle due candidate». «Il magistrato Margherita di Giglio, – spiegano i due avvocati – già presidente facente funzioni del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, aveva ottenuto ‘risultati lodevoli’ nel corso della sua attività di magistrato di sorveglianza per nulla considerati dal Csm nella fase di assegnazione della carica a Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno. Requisiti che, di converso, secondo la sentenza del TAR Roma, (n. 1172 del 28 gennaio 2020) erano stati considerati per la dottoressa Amirante», la quale dal luglio 2018 è presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno.
In particolare, il Tar Lazio Roma ha ritenuto che, spiegano i due legali, «doveva essere dato maggior approfondimento alla circostanza per la quale la ricorrente aveva maturato una notevole esperienza direttiva nel medesimo settore di specializzazione, in quanto – sia pure attraverso delega e non conferimento formale – aveva presieduto da tempo proprio un collegio del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, con spiccate capacità di gestione e organizzazione del lavoro».
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mercoledì, 29 Gennaio 2020 - 15:32
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