Melito, uccise la moglie e poi si pentì facendo arrestare il boss Di Lauro: chiesto l’ergastolo per Tamburrino

I rilievi dei carabinieri nell'appartamento dove è stata uccisa Norina Matuozzo (foto Kontrolab)

Condannare all’ergastolo, con isolamento diurno per la durata di un anno, l’imputato Salvatore Tamburino, l’ormai ex fedelissimo del boss Marco Di Lauro, che a sangue freddo ha ammazzato la moglie Norina Matuozzo con un colpo di pistola.

E’ la richiesta avanzata dal pubblico ministero Vargas al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord Barbara Del Pizzo nel corso del processo che si sta definendo con la modalità del rito abbreviato. Il pm ha specificato le ragioni per le quali a Tamburrino, divenuto collaboratore di giustizia, non vanno le attenuanti generiche: il delitto, ha puntualizzato il pm, è stato premeditato. La difesa, invece, non solo ha chiesto le attenuanti, ma anche chiesto di escludere le aggravanti della premeditazione e del maltrattamento. Nel pomeriggio il gip pronuncerà la sentenza.

Norina Matuozzo è stata ammazzata a Melito a casa dei genitori, dove si era trasferita dopo la decisione di interrompere il suo matrimonio. Tamburrino si era recato col pretesto di parlarle. Poi le chiese di discutere da soli, e la convinse a recarsi in camera. A quel punto la madre della donna sentì i colpi di pistola. Tamburrino a quel punto corse via. Poche ore dopo Tamburrino si costituì e decise di passare a collaborare con la giustizia, rivelando il nascondiglio del boss Marco Di Lauro che era latitante da quasi 14 anni e che fu arrestato poche ore dopo. (Seguirà un aggiornamento sull’esito della sentenza: Ergastolo a Tamburrino, la madre di Norina scoppia in lacrime)

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lunedì, 3 Febbraio 2020 - 16:14
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