Rogo Thyssenkrupp, la Germania rigetta il ricorso dei manager: sconteranno 5 anni

Cella Carcere

Il Tribunale regionale superiore di Hamm in Germania ha respinto il ricorso dei due manager di Thyssenkrupp, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, già condannati in Italia, e ora sconteranno 5 anni di carcere in Germania: lo rende noto il tribunale del Nord Reno Westfalia. In precedenza il tribunale di Essen aveva dichiarato esecutive le pene italiane ma le aveva adeguate al diritto tedesco, che in questi casi prevede una detenzione massima di 5 anni. In Italia Priegnitz era stato condannato a 6 anni e 10 mesi e Espenhahn a 9 anni e 8 mesi dalla Cassazione. I manager, accusati di omicidio colposo e incendio doloso per negligenza, avevano fatto ricorso, ma l’istanza oggi è stata respinta.

«Era una ferita da rimarginare – commenta Raffaele Guariniello, pm del caso Thyssen – La pronuncia dei magistrati di Hamm conferma che il processo Thyssenkrupp fu un processo giusto». «E’ una notizia che alimenta la speranza di giustizia, ma troppe volte sono riusciti a trovare il modo di non scontare la pena», commenta Graziella Rodinò, mamma di Rosario, uno dei sette operai morti nel rogo. «Quando saranno dietro le sbarre, allora ci crederemo…».

Il rogo che tolse la vita a sette persone

L’incendio avvenne la notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 negli stabilimenti di Torino dell’azienda tedesca Thyssenkrupp. Un incendio di vaste proporzioni portò a una forte esplosione. Sette operai furono investiti da una fuoriuscita di olio bollente. Immediati i soccorsi, i colleghi allertarono i vigili del fuoco e il 118. I feriti furono trasportati in gravissime condizioni. Alle 4 del mattino il primo deceduto, muore Antonio Schiavone. Nei giorni successivi, dal 7 al 30 dicembre morirono anche le altre sei persone rimaste ferite. Ad Antonio si aggiunsero Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò,  Rocco Marzo, Bruno Santino. L’unico superstite e testimone è Antonio Boccuzzi.

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martedì, 4 Febbraio 2020 - 18:52
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