Emendamento col Pd per salvare Napoli dal dissesto, rivolta dei parlamentari Cinque Stelle e attivisti disorientati

Luigi De Magistris
Luigi de Magistris

E’ un Movimento Cinque Stelle ‘schizofrenico’ quello che viene fuori dalle ultime notizie che arrivano da Roma. Un partito che a Napoli lotta contro De Magistris, rifiuta l’abboccamento elettorale con il Pd anche e soprattutto per la presenza del sindaco e al Governo vara una norma che salverà il capoluogo campano dal dissesto. «Questa mano può essere ferro o può essere piuma» diceva un famoso personaggio di un film di Carlo Verdone. I Cinque Stelle sembrano agitarle entrambe senza saper decidere quale usare nei confronti del primo cittadino partenopeo.

La questione nasce dopo la presentazione dell’emendamento anti-dissesto scritto da due parlamentari (i deputati Fabio Melillo del Pd e Vittoria Baldino per i pentastellati); il provvedimento dei due esponenti del governo giallarosso di fatto congela gli effetti della pronuncia della Corte Costituzionale che ha bocciato il bilancio del Comune di Napoli e quindi ‘blocca’ la strada ormai già tracciata verso il dissesto dell’ente. Il blocco, previsto dall’emendamento già depositato, ha la durata di un anno.

Se a Roma, dunque, si ‘lavora’ per salvare Napoli che con questo emendamento potrebbe tirare il fiato prorogando il blocco della spesa ed allontanando il rischio di dissesto, in Campania la norma salva-Napoli non va giù agli attivisti, entrati subito in forte polemica. E non è solo la ‘base’ a protestare, ma gli stessi rappresentanti dei Cinque Stelle in Parlamento. Il senatore Vincenzo Presutto ed altri 36 firmatari hanno infatti depositato nei giorni scorsi una interrogazione parlamentare per chiedere l’intervento del ministro dell’Economia e del ministro dell’Interno per fare chiarezza sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha appunto bocciato l’operato economico-finanziario del Comune guidato da De Magistris.

Se Partito democratico e Cinque stelle ‘romani’ lavorano per salvare la precaria stabilità di Napoli e del suo sindaco, la parte del movimento legata al territorio continua la battaglia contro un primo cittadino che hanno contrastato e continuano a contrastare in Consiglio comunale. Una schizofrenia politica di cui a fare le spese sono gli attivisti, sempre più disorientati e, a leggere le bacheche Facebook dei relatori dell’emendamento salva-Napoli invase da commenti, arrabbiati.

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lunedì, 10 Febbraio 2020 - 09:20
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