Monopolio del gioco d’azzardo, 38 arresti dei carabinieri a Roma: c’è anche un ex boss della banda della Magliana

Carabinieri

Il monopolio delle apparecchiature per il gioco d’azzardo a Roma  era nelle mani di Salvatore Nicitra, ritenuto un ex boss della banda della Magliana. Lo scrivono gli inquirenti nell’ordinanza che questa mattina ha portato all’arresto di 38 persone nella Capitale e nelle altre province laziali ritenute a vario titolo appartenenti ad una associazione a delinquere capeggiata da Nicitra.

Gli arresti, seguiti dai carabinieri del Comando provinciale di Roma su richiesta della Direzione distrettuale antimafia capitolina, ha svelato l’esistenza del sodalizio con cui Salvatore Nicitra avrebbe controllato il settore delle ‘macchinette’ nella zona nord della città eterna. Da quanto è emerso, l’accusa per il presunto ex boss della banda della Magliana è di avere assunto il controllo del settore «con modalità mafiose», imponendo slot machine, videolottery, giochi e scommesse online con carattere di esclusività ai commercianti di Roma e provincia.

Nell’ambito della stessa indagine sono stati risolti anche cinque ‘cold case’ avvenuti negli anni 80 nel quartiere Primavalle ed all’interno dell’ospedale giudiziario di Aversa, che per gli inquirenti vedrebbero coinvolto Nicitra, oggi detenuto perché arrestato dagli stessi carabinieri nel giugno 2018 nell’indagine Hampa, in cui fu arrestato anche Franco Gambacurta, allo scopo – scrivono – di consolidare il proprio potere criminale nei quartieri di Primavalle, casalotti, Montespaccato, Monte Mario, Cassia ed Aurelio. Tra i casi risolti, quello dell’omicidio di Giampiero Caddeo, il duplice omicidio di Paolino Angeli e Roberto Belardinelli, l’omicidio di Valentino Belardinelli ed il tentato omicidio di Franco Martinelli.

Nel corso dell’operazione i carabinieri hanno effettuato un sequestro da 15 milioni di euro su decreto emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma su richiesta della Dda romana: sotto chiave sono finiti immobili e beni mobili che sarebbero stati usati per la commissione di reati o acquisiti con i proventi delle attività illecite.

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martedì, 11 Febbraio 2020 - 07:42
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