Questa che segue è l’intervista a Sandro Ruotolo, pubblicata sull’edizione del ‘quotidiano digitale’ del 19 febbraio (giornale accessibile su abbonamento) e rilasciata il giorno precedente. La pubblichiamo anche online come già fatto con le interviste degli altri candidati.
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Un rapido botta e risposta tra un appuntamento elettorale e l’altro. Il tempo di poche domande, poi la telefonata si chiude bruscamente (e non per nostra volontà). Sandro Ruotolo, candidato ‘star’ di queste elezioni suppletive che terranno a Napoli il 23 febbraio, messo a suggello di una colazione civica sostenuta da Pd, Italia dei Valori, LeU e De Magistris, è super impegnato in un battage quartiere per quartiere nel vasto collegio in cui si voterà per il seggio che al Senato fu del compianto Franco Ortolani.
Il tempo è poco ed il giornalista simbolo anti-camorra batte il territorio palmo a palmo in quella che lui stesso ha eletto a crociata «contro Salvini», un voto «politico» più che una sfida di idee e programmi. Non c’è spazio per troppe chiacchiere (tranne se le chiacchiere avvengono nel salotto di ‘Repubblica Tv’ o nella redazione di qualche testata dal nome evidentemente più simpatico del nostro), bisogna battere il centrodestra «a trazione leghista» che vuole prendersi Napoli e la Campania. E così anche l’intervista si chiude prematuramente, senza la possibilità di approfondire alcune tematiche, quelle più spinose, sulle quali avremmo voluto soffermarci e che siamo solo riusciti ad accennare prima di essere salutati.
Ruotolo, partiamo da quello di cui forse si sta parlando meno: i programmi.
«In questo momento questo è un voto politico. Il mio competitor (Salvatore Guangi ndr) è l’esponente del centrodestra che oggi è a trazione leghista, di una destra sovranista, populista guidata da Salvini che è stato condannato per avere definito i napoletani ‘colerosi e terroni’. Questo è lo schieramento: la Napoli delle Quattro giornate, la Napoli di Giancarlo Siani, della trasparenza, della lotta alla camorra, al malaffare, alla corruzione. Certamente questa è la partita che si gioca al Senato della Repubblica, noi siamo una coalizione civica. Ed è un voto sulla persona, anche i moderati possono votare per Napoli per Ruotolo. Il programma è semplice: la crisi, il divario Nord- Sud, l’emigrazione che spopola il Sud e la Campania, pensare ad un piano per il Sud contro la disoccupazione endemica».
Una coalizione anti-Salvini, dice. Ma non rischiate, personalizzando questa sfida elettorale, di inciampare come il centrosinistra che brandiva lo spauracchio del berlusconismo?
«Il berlusconismo ha creato il populismo. I problemi ci sono, la sicurezza, l’immigrazione, ma noi proponiamo qualcosa di diverso dall’uomo solo al comando. La rabbia c’è, la Lega di Salvini però non la interpreta né dà risposte ma amplifca solo i giusti problemi delle nostre periferie e dei nostri quartieri. Noi queste emergenze le interpretiamo, non le sottovalutiamo ma facendo una proposta politica. Noi abbiamo l’idea del confronto e non del ‘date tutti i poteri a me e faccio io’ ».
Se fosse eletto, ha detto che andrebbe al Gruppo Misto. Come voterebbe, una volta senatore, su quei temi più spinosi che dividono la stessa maggioranza o lo stesso centrosinistra ‘del Nord’ rispetto al centrosinistra ‘del Sud’. Cito qualche esempio: l’autonomia differenziata, la revoca delle concessioni, la prescrizione…
«Sull’autonomia differenziata sono contrario all’idea di uno spezzatino tra Nord e Sud e bisognerà discuterne con gli esponenti della sinistra del Settentrione. Il punto centrale è garantire i livelli essenziali dei servizi, l’assistenza alle fasce deboli e tracciare con regole chiare e non truffaldine gli ambiti di autonomia spettanti alle Regioni secondo le loro specifiche peculiarità ».
E sugli altri temi?
«La interrompo. Qui si parla del dopo ma noi siamo ancora al prima. Mi lasci solo dire che sarò garante di tutti, farò di tutto perché questo Parlamento elegga il Capo dello Stato, sono contro le elezioni anticipate, sono per la stabilità. Mi confronterò ogni giorno con il territorio, le singole realtà, partitiche ed associative. Ho una grande responsabilità. Se mi chiede nello specifico: sono contro i decreti sicurezza. Ma ora mi scusi, la devo lasciare».
Si è conclusa così, bruscamente, l’intervista al candidato Sandro Ruotolo. Un dialogo monco in cui mancano quindi le risposte su altri temi spinosi che avevamo intenzione di sottoporre come abbiamo fatto con gli altri intervistati. Nessuna risposta sulle elezioni regionali di primavera, sulla ‘strana’ alleanza tra Partito democratico e De Magistris per queste Suppletive, nessun approfondimento sul tira e molla del Pd per la candidatura di Vincenzo De Luca, sulla mancata alleanza con i Cinque Stelle; nessun commento sul recente decreto Salva-Napoli e sulle Sardine. Ruotolo si è congedato ancor prima che la successiva domanda fosse fatta. Il tempo è poco e la campagna elettorale, ormai agli sgoccioli, chiama.
giovedì, 20 Febbraio 2020 - 15:32
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