«Mi hanno accusato di ogni cosa, persino di non amare Napoli. Ma non è vero: io amo questa città, ho ricevuto offerte stramiliardiare per andare via e portare fuori da Napoli la mia azienda ma io ho detto no perché amo Napoli»: Maurizio Marinella, il ‘re delle cravatte’ che ha esportato Napoli in tutto il mondo grazie alla sua arte sartoriale, accenna un sorriso. Le polemiche scoppiate per avere ‘ospitato’ Matteo Salvini nel Salone degli Affreschi della sua maison e per averlo ricevuto nella sua boutique, lo hanno segnato. Soprattutto lo hanno ferito. «Ho ricevuto insulti di ogni tipo», dice con amarezza aprendo la presentazione del libro ‘Rinascimento partenopeo’ dell’avvocato Riccardo Guarino che, proprio per ‘Rinascimento partenopeo’ è candidato alle elezioni suppletive a Napoli per il Senato.
«Mi hanno detto che mi sono venduto al nemico, che non parlo di Napoli e che non la amo – spiega – Io amo Napoli e vorrei che fosse la città più bella del mondo. Io non voglio andare via da Napoli, sono orgoglioso di investire in questa città, di credere in questa città». Quindi spiega come è nato l’avere ospitato Salvini: «E’ venuto da me Dario Piazzi, mi ha chiesto la disponibilità del salone per un incontro politico. Mi ha detto che sarebbe venuto Salvini. Io non ho avuto problemi perché da me sono venuti in tanti. Le mie cravatte hanno unito tutti i politici. Ecco perché gli insulti mi hanno fatto male». (leggi anche: Elezioni a Napoli, Guarino ‘carica’ «le persone perbene spaventate dalla politica». Con lui Marinella e Carlino)
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giovedì, 20 Febbraio 2020 - 19:49
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