«In un momento come questo ognuno è responsabile per sé e per la comunità nella quale vive. Quindi procederemo anche a denunciare persone che non rispondono a obblighi di responsabilità e a comportamenti corretti»: nella conferenza stampa convocata stamattina (e trasmessa in diretta su Facebook) per fare il punto sui contagi da Coronavirus in Campania ma anche per diffondere elementi di «consapevolezza» nella popolazione su come comportarsi, il Governatore Vincenzo De Luca usa torni fermi e di censura nei confronti dei tre campani (un avvocato napoletano, un 26enne di Montano Antilia nel Salernitano, e una 24enne di Caserta) che sono risultati positivi al Coronavirus dopo essere rientrati da zone del Nord Italia dove l’allarme da contagio è alto. «La priorità è evitare la diffusione del contagio in maniera incontrollata», dice De Luca.
Ma – è la sintesi del pensiero del governatore – se vi sono cittadini che tornano dalle zone calde, svolgono con tranquillità attività sociale e professionale incontrando persone e sono contagiate, allora ogni operazione di contenimento sarà vana. «Devo dire che nei casi che hanno riguardato la Campania non sempre abbiamo riscontrato responsabilità», dice De Luca bacchettando i primi contagiati che hanno poi innescato una girandola, per fortuna limitata, di altri contagiati e hanno costretto il sistema sanitario, e non solo, ad effettuare ricerche e controlli estenuanti per individuare i singoli contatti dei contagiati allo scopo di sottoporli ai test. «Attualmente abbiamo 13 contagiati di cui solo 3 ricoverati, mentre gli altri stanno in quarantena a casa. Nessuno è grave, la quasi totalità ha sintomi lievi», sottolinea.
La mappa è presto disegnata: 9 casi a Napoli, 2 tra Caserta e Mondragone, uno a Montano Antilia e l’altro a Guardia Sanframondi in provincia di Benevento. La situazione per ora è sotto controllo, osserva da De Luca. Ed è proprio per questa ragione, insiste il Governatore, che è necessaria la collaborazione dei cittadini. Che è necessario un più alto senso di responsabilità. E per fare meglio comprendere la logica del ragionamento, De Luca non esita a ‘denunciare’ le condotte dei primi tre contagiati.
«A Napoli c’è un professionista che è stato in movimento per una settimana. Il 21 febbraio è rientrato in aereo da Milano, ha svolto vita sociale nel suo studio per 4 giorni. Il 26, accusando forti disturbi, si è recato al Cotugno e, pur non avendo i sintomi previsti dal protocollo, è stato sottoposto ai controlli e ha avuto i risultati a casa. Ora è in quarantena a casa – racconta De Luca – Da questo paziente derivano 8 contagi. Tutti colleghi di studio. Alcuni di questi hanno partecipato a udienze in tribunale. Lo stesso soggetto ha partecipato ad alcune riunioni, coinvolgendo 11 colleghi. E’ l’esempio di come si diffonde il contagio quando non c’è senso di responsabilità». Per De Luca è stato irresponsabile anche la condotta avuta dalla biologa 26enne di Montano Antilia, nel Salernitano: «Questa persona era impegnata nell’ospedale di Cremona dove dove abbiamo un’ottantina di cittadini contagiati. Io ora credo che un tecnico di laboratorio debba avere consapevolezza piena, e debba mettere in campo responsabilità nei confronti della propria comunità. Il 15 febbraio è partita da Cremona col Frecciarossa e arriva a Salerno, poi con autobus di Trenitalia arriva a Vallo Scalo. Da qua raggiunge Montano Antilia».
Una catena di spostamenti e di incontri che hanno costretto il sistema sanitaria a una snervante caccia a tutti i suoi potenziali contatti. «Abbiamo dovuto ricostruire tutto il sistema di contatto: individuare l’autista del pullman che ha guidato l’autobus, i cinque viaggiatori presenti sull’autobus nel viaggio da Salerno a Vallo Scalo – spiega De Luca – Abbiamo avvertito le Ferrovie per segnalare il treno e la carrozza dove era presente la paziente. Abbiamo dovuto individuare tutti i suoi parenti. E abbiamo avuta anche molta preoccupazione, perché una sorella frequentava il liceo di Vallo della Lucania che notoriamente ospita centinaia di studenti. Fortunamente tutti i tamponi sono negativi. Ma non solo: abbiamo individuato l’autista del pullman che abita a Pontecagnano e che era insieme a sette colleghi. E abbiamo dovuto fare i tamponi pure a loro. Tutti negativi. Ecco, per un atto di scarsa responsabilità, abbiamo dovuto passare 48 ore a fare tamponi a ruota libera».
Stessa situazione, conclude De Luca, si è verificata per la 24enne di Caserta che «ha soggiornato 36 ore a Milano, ed è tornata con amica e fidanzato con mezzi propri. Il padre di questa ragazza insegna in una scuola e per fortuna non è positivo. E’ risultato positivo il fidanzato di Guardia Sanframondi. Abbiamo dovuti informare Milano, perché il ragazzo lavora lì e ora tutti i suoi colleghi, a scopo precauzionale, sono in quarantena». Situazioni, è la sintesi di De Luca, che si sarebbero potute evitare. Ma ormai il contagio c’è. E c’è anche la possibilità che esso possa estendersi.
Di qui il consiglio-avvertimento: «Chi dovesse avere problemi, rimanga intanto a casa e contatti in primo luogo il medico di famiglia. Chi ha faringite, chi avverte problema respiratoria, contatti il medico che deciderà come procedere. Dobbiamo fare uno sforzo di messa in ordine per rendere tutti tranquilli». E nessuno dimentichi il monito del Governatore: «Procederemo anche a denunciare persone che non rispondono a obblighi di responsabilità e a comportamenti corretti».
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sabato, 29 Febbraio 2020 - 15:26
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