La Campania non si ferma. Non ancora. Il Covid-19 è già tra noi, con casi di positività che aumentano quotidianamente, ma il turismo cerca di tenere botta. E soprattutto si naviga a vista, cercando di restare connessi con la costante evoluzione delle decisioni governative. La crisi nessuno la nega, è palpabile quando si danno i numeri di prenotazioni (azzerate) e delle cancellazioni (tantissime) ma si aspetta per tracciare un bilancio totalmente negativo. Se a Milano, epicentro suo malgrado del tracollo del turismo ai tempi del coronavirus, si lancia l’allarme, dalle nostre capitali turistiche (Napoli e Sorrento) arriva ancora qualche segnale di resistenza pur nella consapevolezza che si arriverà a Pasqua con le città-simbolo quasi svuotate dalla paura.
Le cifre della crisi sono anche qui importanti e sono state fornite dalla Confcommercio campana ad esito di una riunione di direttivi e federazioni. Il calo nel turismo è già adesso preoccupante con una riduzione fino al 70% degli affari, determinata dalle disdette che quotidianamente arrivano ad albergatori e tours operator locali. La conseguenza della mancanza di turisti è il parallelo tracollo degli affari dei commercianti: il calo medio, in questi casi, è del 40%, mentre per i bar ed i ristoranti -i cosiddetti pubblici esercizi – le perdite al momento toccano il 20%. Su queste statistiche, però, non pesa solo il mancato arrivo delle comitive di stranieri affamati di arte e bellezza ed ora impauriti dal virus, ma anche le insicurezze dei residenti che, sconcertati e confusi, oltre che terrorizzati, escono di meno e non acquistano. I problemi, insomma, si stanno affacciando sul luminoso Golfo di Napoli ed in Penisola, ma si riesce ancora a respirare.
Un richiamo alla resistenza degli albergatori e degli imprenditori dell’ospitalità della Campania arriva da Costanzo Iaccarino, presidente della Federalberghi della Penisola Sorrentina e vicepresidente nazionale. Iaccarino in questi giorni è alle prese con riunioni in Regione e direttivi, e non manca di tenersi in costante contatto con i proprietari di hotel che chiamano la federazione giustamente allarmati. A GiustiziaNews24.it spiega come la crisi sta azzannando anche l’area più visitata dai turisti stranieri e come di fatto, ad oggi, l’incertezza sia l’unica a farla da padrona, quasi più della paura.
Presidente Iaccarino, che aria si respira tra gli albergatori della Penisola?
«Un’aria di attesa. E’ un periodo particolare, la situazione si evolve costantemente, si susseguono riunioni. E’ tutto aleatorio, le cose cambiano di ora in ora. Di fronte ad un panorama del genere, non resta che attendere le decisioni del Governo, pure loro per forza di cosa mutevoli, e adeguarsi».
Immaginiamo però che lei li senta spesso, così come i tour operator…
«Certo, chiamate ogni due giorni, proprio perché qui la situazione è un po’ diversa da Milano dove il problema è scoppiato un po’ prima. In un certo senso siamo in un limbo. Questo non significa che non ci sono conseguenze, anzi. Gli albergatori in particolare, con questi presupposti, rischiano di andare al manicomio».
Ce le spieghi queste conseguenze
«Per marzo ed aprile piovono disdette. Prenotazioni per i prossimi mesi non arrivano nemmeno a pagarle oro mentre per le cancellazioni sono continue. Per non parlare dei blocchi dei voli su Milano. I congressi che si dovevano tenere sono stati annullati e quando è andata bene sono stati solo spostati in autunno. La Borsa Mediterranea del Turismo di Napoli, che doveva svolgersi a fine marzo, è stata posticipata. I grandi eventi come Vinitaly, che sono vetrine per tutte le Regioni, sono rimandati. E poi c’è un clima di generale confusione ed aspettativa, le ripeto».
Per il settore degli eventi privati? Sorrento è un grande richiamo per gli sposi, anche stranieri
«Anche in questo caso non so darle numeri precisi e sempre per lo stesso motivo: le cose cambiano di ora in ora».
Voi però, nonostante le incertezze, avete fatto richieste precise al Governo.
«Certo. Abbiamo chiesto l’estensione della cassa integrazione e l’allungamento della Naspi (il sussidio di disoccupazione ndr) per le imprese turistiche di ogni dimensione, la sospensione dei versamenti di tasse e contributi e dei mutui. Puntiamo ad una moratoria fiscale per gli operatori del turismo e dell’ospitalità».
Quello che è stato fatto finora dal Governo è sufficiente?
«Non possiamo ancora saperlo, vista l’aleatorietà della situazione. Viviamo sicuramente un periodo complicato e difficile ma i conti, purtroppo, li faremo alla fine».
Ma in lei e negli albergatori, sorrentini e non, prevale il pessimismo o l’ottimismo?
«Oggi non ci sentiamo ottimisti. Ma cerchiamo di affrontare l’emergenza giorno per giorno. Agli albergatori campani voglio chiedere di restare calmi, di seguire con attenzione gli eventi, di contenere quanto possibile i danni, di aggiornarsi e di informarsi».
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giovedì, 5 Marzo 2020 - 17:41
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