Ha scelto un tweet per annunciare l’addio all’Arma dei carabinieri. Il Capitano Ultimo, al secondo Sergio De Caprio, 59enne colonnello noto ai più per essere stato tra gli artefici dell’arresto del boss Totò Riina e per essere diventato un fortunato personaggio di fiction interpretato da Raul Bova, dopo 42 anni lascia la Benemerita: lo aspetta un incarico da assessore alla Regione Calabria, nominato dalla neo presidente Jole Santelli con delega all’ambiente.
«Dopo 42 anni di servizio – ha scritto Ultimo – pensavo a come sarebbe stato lasciare l’Arma. Poi ti ci trovi e non dici niente. Sì, in fondo ho parlato già». L’addio non è stato peraltro un fulmine a ciel sereno perché De Caprio, proprio dopo la nomina ad assessore, si era messo già in aspettativa e tra un anno avrebbe dovuto comunque abbandonare la divisa per raggiunti limiti di età.
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Una divisa che ha indossato sempre con orgoglio, pur avendo attraversato nel corso della sua lunga carriera, periodi ‘turbolenti’. Negli ultimi anni era approdato al Comando per la tutela della biodiversità e dei parchi dei carabinieri forestali, dopo aver fatto parte dei Ros, del Noe e dei Servizi. Le turbolenze, dicevamo. Il capitano Ultimo è stato certamente un personaggio simbolo, una figura quasi mitologica (il volto sempre coperto per ragioni di sicurezza, poche notizie personali se si eccettuano le origini aretine e la grande passione per i falchi, che addestra) ma è anche finito in alcune vicende complicate. Salito agli onori per essere riuscito, con la sua squadra, ad arrestare il capo dei capi di Cosa Nostra Totò Riina il 15 marzo del 1993, fu poi processato – ed assolto – in un processo per favoreggiamento alla mafia.
Dopo l’esperienza al Ros, nel 2000 passò al Nucleo operativo ecologico e nel 2015 all’Aise, i Servizi, per tornare ai carabinieri nel 2017 dove fu però travolto dai veleni dell’inchiesta Consip. Nello stesso anno rifiutò la nomina a Cavaliere della Repubblica, infine fu assegnato ai carabinieri forestali. Pur in questa posizione molto defilata rispetto a prima, ha continuato a far parlare di sé: minacciato dalla mafia, come negli anni hanno confermato diversi pentiti, De Caprio ha vissuto per molti anni sotto scorta; scorta che gli è stata tolta di recente e poi riassegnata dopo il ricorso al Tar ed al Consiglio di Stato. Ora, alla vigilia del pensionamento e alla fine di una parabola professionale prestigiosa e turbolenta, ha deciso di riporre le stellette in un cassetto per abbracciare una nuova avventura, quella amministrativa al fianco di Jole Santelli, che inizia col consueto cipiglio: «L’obiettivo è combattere la ‘ndrangheta – ha dichiarato in un’intervista- e il voto di scambio: se qualcuno non vorrà fare questa battaglia, me ne andrò».
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sabato, 7 Marzo 2020 - 17:57
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