Coronavirus, mano tesa del Governo: più mascherine e cassa integrazione per tutti. Quarantena equiparata alla malattia

giuseppe conte
Giuseppe Conte

Nuove misure, stavolta di natura economica, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Dopo l’approvazione bipartisan dello scostamento di bilancio, che porterà nelle casse del Governo 25 miliardi di euro, l’Esecutivo guidato da Giuseppe Conte è pronto a rilanciare nella sfida al contagio con una serie di disposizioni di natura prettamente economica ma non solo. Per esempio, si stanziano risorse per incentivare la produzione di mascherine, oggi in Italia carenti. Ma scatterà anche la possibilità di requisire le strutture alberghiere per aumentare i posti letto, anche quelli carenti rispetto ai numeri eccezionali di questa pandemia.

Come sta accadendo in maniera puntuale ad ogni accenno di nuova decretazione d’urgenza, sono già uscite le prime anticipazioni. La bozza del decreto che darà vita ad una vera e propria manovra economica è stata anticipata ed è così possibile conoscerne i dettagli.

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Tra questi, la creazione di reparti temporanei dentro o fuori gli ospedali o l’utilizzo di medici ed infermieri militari (in tutto 320) per potenziare la presenza di personale medico e paramedico, oggi in grande affanno. Saranno elargiti anche più fondi per gli straordinari ai medici.

Le mascherine al momento in Italia mancano, e vanno reperite per distribuirle tra chi opera negli ospedali. Quindi per «assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale, ai valori di mercato al 31 dicembre 2019, Invitalia è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici».

La Protezione civile potrà requisire le strutture alberghiere fino al 31 luglio e fino alla fine dell’emergenza, al fine di ricavare nuovi posti letto; le requisizioni potranno riguardare anche altri immobili.

In tema di lavoro: i periodi di quarantena saranno equiparati alla malattia, certificata dal medico curante. Vengono posti a carico dello Stato, anziché a Inps e datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia.

Per sostenere le famiglie che hanno figli in età scolare sono in arrivo congedi speciali e voucher babysitter per dipendenti o autonomi. Il ministero della Famiglia punta a i 10 giorni di congedo per i figli fino a 14 anni, che salgono a 15 giorni se utilizzati in parti uguali da entrambi i genitori. In aggiunta si prevede anche un voucher babysitter da 600 euro che salirebbe a 1000 euro per le famiglie monogenitore e per sanitari e ricercatori, e un bonus per i caregiver. Altra ipotesi quella di un congedo speciale al 30% di 12 giorni per i figli fino a 12 anni (e senza limiti di età per i figli disabili), che salirebbe all’80% per i redditi bassi.

Cassa integrazione ordinaria con procedura semplificata e cassa integrazione in deroga estesa a tutti i lavoratori dipendenti, anche agricoli, non coperti dalla cig ordinaria e non tutelati da Fondi di solidarietà. Quest’ultima misura, ancora in via di definizione, varrebbe per la durata dello stop lavorativo e non più di nove settimane: potrebbe interessare fino a 2,6 milioni di lavoratori ma si stima che possa essere la metà di loro a richiederla. Previsto un rafforzamento del fondo di integrazione salariale.

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venerdì, 13 Marzo 2020 - 08:56
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