Coronavirus, lo hanno capito anche gli Usa: tutto chiuso a New York e Los Angeles. Luci spente a Las Vegas


Dopo l’iniziale scetticismo, dopo le prime minimizzazioni di Donald Trump, ora anche gli Stati Uniti si svegliano con l’incubo del Coronavirus e prendono i primi drastici provvedimenti per contenere un’emergenza che lì, visto il sistema sanitario privato sfavorevole alle classi più deboli, potrebbe trasformarsi in una ecatombe. Sinora i contagiati sono più di 3400, i morti 65.

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La prima città a chiudere è New York che, sul modello italiano in queste ore ha chiuso scuole, bar, ristoranti, cinema, teatri e locali notturni, lasciando aperti solo i negozi che fanno servizio da asporto o a domicilio. Le stesse misure a Los Angeles, coprifuoco nella frenetica Miami in Florida e casinò chiusi a Las vegas, la città che non dorme mai deve fermarsi per la paura del contagio. A partire dal 17 marzo e per almeno due settimane chiudono i casinò di Wynn Resorts e Mgm Resorts International, fra i quali il Bellagio, il Mandalay Bay, e il Mirage. Ristornati e bar aperti solo per take out e consegne a domicilio anche per lo stato di Washington. Il governatore Jay Inslee annuncia una stretta per cercare di fermare il coronavirus. Gli alimentari e le farmacie resteranno aperti.

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lunedì, 16 Marzo 2020 - 09:06
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